REGGIO CALABRIA «Finalmente si chiude una bruttissima pagina di politica italiana. Si conclude grazie al buon senso. Ma si conclude soprattutto grazie alla corretta interpretazione della normativa sull’emergenza Coronavirus». Così Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria ha commentato con un post sulla sua pagina facebook la partenza a notte fonda verso la Sicilia delle ultime persone rimaste bloccate da due giorni sulle banchine del porto di Villa San Giovanni. Ed è stato proprio il primo cittadino a seguire sul posto, passo passo nel corso della notte di mercoledì l’evoluzione definita dallo stesso «la fine di una storia paradossale, assurda, incredibile».
«Fa capire – ha poi aggiunto – che questa storia poteva concludersi prima. Si potevano evitare 72 ore di fermo. Ma soprattutto si poteva evitare la visione di un teatro dell’assurdo che in questa fase di emergenza in cui dobbiamo concentrarci su quelle che sono le criticità del momento che ci saremmo dovuti e voluti risparmiare». «Adesso l’importante è che – ha detto ancora Giuseppe Falcomatà – una situazione del genere non si ripeta più perché diversamente ci saremmo soltanto presi in giro aggiungendo. Da domani riprenderemo ad occuparci h24 della situazione Coronavirus nella nostra città. Siamo tutti molto affaticati, tutti presi, ma non possiamo mollare ora. Ma soprattutto dovranno fare uno sforzo i cittadini reggini a rispettare quelle regole che riducano il contagio». Poi ritornando sulla vicenda Falcomatà ha detto: «Questa storia comunque lascia anche qualche strascico che abbiamo il compito di verificare. Ho avuto conferma della presenza ieri notte a Reggio Calabria di qualcuno di queste persone che avrebbe dormito in un albergo della nostra città. Voglio capire come sia avvenuta questa cosa». «Pare – ha poi sottolineato il sindaco – che l’autorizzazione sia arrivata dalla Regione Calabria. Chiederò formalmente se questa vicenda sia vera e se lo fosse vera, vorrei comprendere chi dalla Regione abbia dato l’ordine di far dormire queste persone a Reggio e perché il sindaco di Reggio non sia stato avvisato». «Non tanto – ha detto ancora – quale sindaco, ma quale massima autorità sanitaria sul territorio». Secondo Falcomatà, «se la vicenda fosse confermata, mi aspetto che la città di Reggio venga risarcita di un danno che ha subito. Questo perché questa situazione potrebbe ingenerare il rischio di contagi in città. E dunque è necessario che preliminarmente vanga fatta una sanificazione generale dell’albergo in cui hanno alloggiato queste persone e anche il tampone a tutti quei reggini che sono entrati in contatto con loro». A questo ultimo proposito il sindaco ha chiesto che «vengano effettuati tamponi a tutti i cittadini reggini». «Con la salute non si scherza – ha concluso – e sulla salute dei miei concittadini non transigo e non farò passare nulla indifferentemente». (rds)
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