di Gaetano Megna
VERZINO Atto intimidatorio ai danni del sindaco di Verzino, ad un assessore e al consuocero del primo cittadino. I tre ieri hanno ricevuto una busta di colore rosso, chiusa con lo scotch, con all’interno un proiettile di pistola calibro 7,65 fermato sempre con lo scotch su un foglio A4 bianco. Non c’era nessun messaggio.
Le lettere sono state consegnate ieri mattina dal postino, che fa servizio nel piccolo comune dell’Alto crotonese, al sindaco Giuseppe Cozza, all’assessore comunale Filomena Pontieri e al consuocero di Cozza, Rosario Bevilacqua. Sono stati subito chiamati i carabinieri, che hanno avviato l’indagine per individuare i responsabili del grave atto intimidatorio. Cozza non ha dubbi sull’autore o gli autori dell’atto intimidatorio e punta il dito contro i suoi avversari politici. Questo è quanto dice di aver dichiarato anche ai carabinieri, che ieri hanno raccolto la sua deposizione e quella degli altri due destinatari dei proiettili. La convinzione di Cozza nasce dal fatto che «se la questione avesse avuto una motivazione amministrativa, la lettera non sarebbe stata inviata al suo consuocero, che non ha nessun ruolo nell’amministrazione comunale».
Il ruolo Bevilacqua lo ha avuto al tempo delle elezioni comunali, quando faceva parte della segreteria politica che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Cozza. Questo è il ragionamento che il sindaco sostiene di aver fatto ieri ai carabinieri e che verosimilmente ripeterà anche oggi al prefetto di Crotone, che lo ha convocato appena venuto a conoscenza dell’atto intimidatorio. «Faccio parte di una famiglia di uomini e donne di Stato – ha commentato il sindaco – che la mafia, la delinquenza e le forme di prevaricazione le hanno sempre schifate, allontanate e combattute». Racconta del padre che «ha fatto della legalità il suo principale comandamento» e lo ha trasmesso al resto della famiglia. «Quello che è successo a me, all’assessore Pontieri e a Rosario Bevilacqua – sottolinea Cozza – è un gesto incommentabile, è una intimidazione di tipo mafioso che non ha intimidito affatto». Non ha paura e sostiene di volere andare avanti, annuncia di voler dedicare le preghiere del Venerdì santo agli autori di «tali barbarie».
«ATTI INQUALIFICABILI E DA CONDANNARE» «Inqualificabile e da condannare incondizionatamente». È quanto dichiara, a proposito dell’intimidazione subìta dal sindaco, da un assessore e un dirigente comunale di Verzino, il presidente del Consiglio regionale. «Al sindaco Giuseppe Cozza e all’intera Amministrazione comunale – aggiunge il presidente Domenico Tallini –esprimo solidarietà personale e istituzionale. Abbiamo il dovere di stare vicini a chi, come i sindaci e gli amministratori locali, rappresentano presidi democratici imprescindibili, specie in questo frangente difficilissimo per il Paese e la Calabria». (redazione@corrierecal.it)
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