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Lamezia, l'affare milionario della terza vasca per riempire le casse del Comune

Multiservizi in concordato e bilanci comunali da far quadrare. Ecco perché il sindaco Mascaro avrebbe accolto con sorprendente favore l’ultima ordinanza del presidente della Regione Calabria. E poi…

Pubblicato il: 19/06/2020 – 7:43
Lamezia, l'affare milionario della terza vasca per riempire le casse del Comune

di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME Far quadrare i bilanci e riempire le casse comunali vuote ormai da tempo. È questa la motivazione che avrebbe spinto il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, a accogliere con sorprendente quanto insolito favore l’ultima ordinanza del presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, (la numero 94 del 20/05/2020), decisione che ha acceso un durissimo scontro con una larga parte della comunità lametina, inclusi pezzi significativi della sua stessa maggioranza.
LA TERZA VASCA DELLA DISCORDIA Sul tavolo la realizzazione della ormai nota “terza vasca” in località Stretto ovvero un’enorme discarica da circa 600mila metri cubi che, nei piani della Regione, dovrebbe servire a mitigare quell’emergenza rifiuti che in Calabria ha assunto contorni endemici da quasi vent’anni.
E se in altri casi analoghi in Calabria sono stati proprio i sindaci ad opporsi alla realizzazione di una nuova discarica, a Lamezia accade l’esatto opposto. Un assenso, quello del primo cittadino lametino, sufficiente a scatenare le ire delle associazioni del territorio, unite in una “Rete civica” che da giorni ha già promesso una dura battaglia (sabato un annunciato sit-in), e che in realtà nasconde la necessità da parte del Comune di far cassa, e in fretta.
I DEBITI DELLA MULTISERVIZI Già perché a Lamezia, la gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti è affidata alla “Multiservizi S.p.a.”, società in-house dell’Ente lametino che a marzo di quest’anno si è vista accettare, dal collegio fallimentare del Tribunale di Lamezia, una «richiesta di concordato» presentata già nel 2019, valido fino al 2023, e che prevede, ad esempio, la messa a disposizione, sul conto corrente della procedura ed entro l’anno, di poco più di 600mila euro per sostenere le spese di procedura, il pagamento dei creditori privilegiati diversi dall’Erario e, soprattutto, la vendita di un terreno dal valore stimato di 1,2 milioni di euro, oltre alla vendita di beni strumentali ormai obsoleti per coprire quelle perdite di esercizio da centinaia di migliaia di euro che nel corso degli ultimi anni ha lentamente affossato la società guidata oggi da Eliseo Bevivino e che pesano anche sui bilanci degli uffici di via Perugini.

Multiservizi Lamezia
La sede della Lamezia Multiservizi S.p.a.

GIRO D’AFFARI MILIONARIO A far gola al Comune di Lamezia Terme, dunque, sarebbe il cospicuo e remunerativo giro d’affari generato proprio dallo smaltimento dei rifiuti. Sulla base della tariffa media calcolata dalla Regione Calabria (poco più di 80 euro a tonnellata) basterebbe già solo la terza vasca da 600mila metri cubi, infatti, a “muovere” poco più di 40 milioni di euro, un volume d’affari notevole. Anche eliminando costi, oneri e spese di gestione: 7.507.500 di euro per il conferimento negli impianti e 5.165.875 di euro tra smaltimento ed ecotassa per il conferimento di scarti nelle discariche di Lamezia.
SANTELLI-ABRAMO-MASCARO Facile intuire come la realizzazione della nuova discarica sia per Mascaro e per l’Ente lametino quasi una benedizione di Jole Santelli, forte anche di un feeling riacceso tra i due dopo la promessa da parte della governatrice di “sbloccare” i finanziamenti per la realizzazione dell’aerostazione, e dell’amicizia di lunga data evidenziata in più di un’occasione con Sergio Abramo, sindaco e presidente della Provincia di Catanzaro, ma anche presidente dell’ATO 2 (ambito territoriale ottimale) della città capoluogo.
C’è da dire che quello della realizzazione di una nuova discarica è un progetto che affonda le radici già all’epoca dell’amministrazione Speranza (2009) e che è stato rispolverato poi dall’ex presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, già nel 2018. Da allora si sono susseguiti solleciti e diffide nei confronti del Comune lametino, guidato dalla terna commissariale nominata dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.
L’ultima, in ordine di tempo, quella del 23 dicembre 2019 in cui proprio la Regione “constatava” il ritardo nella nomina di un commissario ad acta per la progettazione della terza vasca, individuato nella figura di Vincenzo De Metteis, funzionario del Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria, al quale spetterà un compenso di 1.500 euro che dovrà sostenere proprio il Comune di Lamezia. E poi c’è un ulteriore impegno da parte della Regione, quello cioè di impiegare poco più di 500mila euro per effettuare gli interventi di messa in sicurezza sulle vasche già esistenti.
Terza vasca Lamezia
Località Stretto e i vigneti circostanti

LA LOGICA DELL’EMERGENZA I dubbi sollevati dalle associazioni riguardano però l’impatto ambientale e la salute dei cittadini. La realizzazione della terza vasca, infatti, avverrebbe in una porzione di territorio molto ampia a ridosso di grandi coltivazioni agricole. Ma a preoccupare ulteriormente è la gestione di un problema, quello dei rifiuti, trattato dalla Regione Calabria con la solita logica dell’emergenza senza mai mettere mano ad un nuovo e sostenibile Piano regionale che tenga conto delle configurazioni territoriali e delle esigenze di ogni singola realtà.
L’obiettivo della Regione, della Provincia di Catanzaro e anche del Comune di Lamezia Terme è quello di ridurre al minimo lo smaltimento finale dei residui attraverso quel progetto “Rifiuti Zero” tanto declamato e del quale però rimangono solo le intenzioni.
SCAVARE PER COPRIRE IL BUCO DI BILANCIO La strada da percorrere, e che in tanti hanno già indicato, è quella di implementare la raccolta differenziata su centri di stoccaggio temporanei e di pertinenza, gestiti attraverso un monitoraggio costante dell’impatto ambientale.
Un’idea che richiede tempo e costanza, qualcosa insomma di poco praticabile per il sindaco Paolo Mascaro e per la governatrice Jole Santelli. E così l’emergenza rifiuti viene nuovamente gestita alla “solita maniera” che tradotto, in Calabria, vuol dire non risolvere nulla definitivamente e ritrovarsi ad affrontare molto presto una nuova emergenza.
Con in più la singolarità di Lamezia dove, quasi per paradosso, si scava una enorme vasca per coprire un buco di bilancio tutto sommato neanche così profondo. (redazione@corrierecal.it)

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