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Cosca di Rocca Bernarda, 14 condanne. Per il boss Santo Bagnato 24 anni di carcere

Emessa dal Tribunale collegiale di Crotone la sentenza del processo “Trigarium” che vede imputati vertici e intranei alla consorteria e professionisti e dirigenti del Comune crotonese

Pubblicato il: 24/06/2020 – 13:00
Cosca di Rocca Bernarda, 14 condanne. Per il boss Santo Bagnato 24 anni di carcere

di Alessia Truzzolillo
CROTONE Sono stati tutti condannati dal Tribunale collegiale di Crotone gli imputati coinvolti nel processo “Trigarium” istruito dalla Dda di Catanzaro, rappresentata in aula dal pm Paolo Sirleo, contro la cosca Bagnato di Roccabernarda e i suoi sodali. L’indagine ha permesso di individuare mandanti ed esecutori di numerosi e particolarmente crudeli episodi intimidatori ai danni di cittadini di Roccabernarda ai quali sono stati uccisi gli animali o tagliate decine di piante di ulivo a scopo estorsivo. È emerso che la cosca è legata ai Grande Aracri di Cutro ed ai Comberiati di Petilia Policastro.
Dieci imputati, considerati appartenenti alla cosca, sono accusati di associazione mafiosa, detenzione e porto illegale di armi, estorsione, ricettazione, danneggiamenti, uccisione di animali. L’inchiesta fece luce anche sull’omicidio di Rocco Castiglione avvenuto il 31 maggio del 2014 per il quale è in corso il processo in Corte di Assise.
La di pena più importante riguarda Antonio Santo Bagnato, ritenuto il capo della cosca, per il quale il collegio presieduto da Abigale Mellace ha comminato 24 anni di reclusione; 12 anni e 6 invece gli anni di carcere per il figlio Giuseppe Bagnato. Per il collaboratore di giustizia Domenico Iaquinta, che ha permesso di fare luce sui fatti criminali della cosca e sull’omicidio Castiglione, sono stati comminati sei anni e un mese di reclusione.
Nell’operazione sono stati coinvolti anche professionisti e dirigenti del Comune di Roccabernarda accusati di abuso d’ufficio (per la concessione di una sanatoria ad un fienile di Bagnato) con l’aggravante del metodo mafioso. Si tratta di Domenico Colao, geometra, condannato a un anno e 6 mesi; Salvatore Fonte, ingegnere, un anno e 6 mesi; Giovanni Iaquinta, 3 anni e 6 mesi; Luigi Piro, responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Roccabernarda e all’epoca dei fatti assessore, 2 anni, esclusa l’aggravante mafiosa.
Le altre condanne riguardano Antonio Marrazzo, 18 anni; Antonio Cianflone, 16 anni e 8 mesi; Maurizio Bilotta, 14 anni e 3 mesi; Michele Marrazzo, 12 anni e 6 mesi; Mario Riccio, 12 anni; Salvatore Aprigliano, 5 anni; Emanuele Valenti Carcea, 4 anni e 3 mesi.
Nel processo per l’omicidio di Rocco Castiglione sono imputati Antonio Santo Bagnato, Michele Marrazzo, Gianluca Lonetto, Antonio Cianflone, Antonio Marrazzo e Domenico Iaquinta.
Nel collegio difensivo gli avvocati Antonio Lomonaco, Romualdo Trunce, Saverio Loiero, Luigi Colacino, Sergio Rotundo, Luigi Falcone, Francesco Calzone. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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