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Sequestrati 335mila euro ad un pregiudicato lametino
Dalle indagini della guardia di finanza è emerso come i beni nella disponibilità di Francesco Greco fossero di valore del tutto sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati…
Pubblicato il: 26/06/2020 – 10:21
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CATANZARO Continua, da parte del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, l’azione di contrasto al crimine attraverso l’acquisizione al patrimonio dello Stato delle ricchezze accumulate da coloro che vivono dei proventi di attività illecite, spesso, anche a prezzo di efferati delitti. Nei giorni scorsi, infatti, le Fiamme gialle di Lamezia Terme, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo nei confronti di Francesco Greco, noto soggetto pregiudicato originario di San Ferdinando ma residente a Lamezia. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Catanzaro – Sezione Seconda Penale, su conforme richiesta dell’ufficio di Procura lametino, sulla base delle indagini svolte dal Gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, che hanno consentito di mettere in luce la pericolosità sociale del soggetto, e la dedizione dello stesso al compimento di gravi reati, dei cui proventi egli ed i suoi familiari hanno vissuto abitualmente, in modo agiato, per anni. I Finanzieri, per poter dimostrare l’illiceità del patrimonio realizzato dal soggetto destinatario del provvedimento, hanno dovuto ricostruire la posizione reddituale del medesimo e dei suoi familiari conviventi, a far data dal 1979, al fine di determinare la sperequazione esistente tra le entrate legittime e le disponibilità patrimoniali accumulate. I mirati accertamenti di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle, pienamente condivisi dall’Autorità Giudiziaria, hanno infatti dimostrato che i beni nella disponibilità del proposto sono di valore del tutto sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati ed al tenore di vita da questi mantenuto nel tempo. Le indagini patrimoniali condotte dalla Guardia di Finanza lametina hanno difatti fornito alla magistratura un solido quadro indiziario per disporre il sequestro dei cespiti patrimoniali, la cui origine è da ricondursi ai proventi di attività illecite o, comunque, ingiustificati nel loro possesso. Nello specifico, la misura ablatoria eseguita ha riguardato beni mobili ed immobili la cui stima si attesta per un valore complessivo di circa 335.000,00 euro. Tra questi, una villa con terreno circostante, ubicata nella periferia sud della città, e due autoveicoli, oltre alle disponibilità finanziarie appostate su depositi bancari.
GRECO Greco è parente di Domenico Pagliuso, a capo dell’omonimo clan uscito perdente da una lunga e sanguinosa guerra di mafia degli anni ’90 contro il clan rivale degli Andricciola. Il 22 giugno 1990 Greco, sua moglie e Domenico Pagliuso detto “Micu” (all’epoca latitante) uscirono indenni da un attentato ai loro danni mentre si trovavano in auto. Vennero affiancati da un’altra auto dalla quale vennero esplosi sei colpi di fucile. Il 16 novembre 2011 Greco è stato tratto in arresto dal Nucleo mobile del Gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, per usura ed estorsione reati per i quali è stato condannato in via definitiva a 4 anni e due mesi di reclusione ed € 10mila di multa.
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