di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME «O Vici’ e fatti i ca**i tua u postu lo trovi al cimitero». Un messaggio inquietante, impresso su un bigliettino ritrovato sotto al tergicristallo della propria auto. A denunciare l’episodio è stato Vincenzino Ruberto, candidato alle ultime elezioni comunali a Lamezia Terme nell’Udc. Una breve frase ma significativa. Già perché il “posto” per il quale da mesi lo stesso Ruberto sta conducendo una vera e propria battaglia è quella nel Consiglio comunale di Lamezia. Che il bigliettino fatto ritrovare sull’auto di Ruberto sia un tentativo di intimidazione sarà la Procura di Lamezia Terme a chiarirlo alla quale lo stesso Ruberto ha già presentato una denuncia-querela. Ma si tratta in ogni caso di un episodio inquietante.
UNA LUNGA BATTAGLIA Quella del candidato alle ultime elezioni comunali lametino è una battaglia avviata già dallo scorso dicembre, dopo la convalida degli eletti in Consiglio avvenuta il 21 dicembre 2019. Risale infatti al 27 dicembre la prima richiesta formale di accesso agli atti dell’Ente lametino. Una richiesta caduta nel vuoto e riformulata nuovamente il 17 febbraio, il 9 marzo e l’11 giugno. «Tutte le formulate richieste di accesso non hanno avuto risposte esaustive ma hanno visto, invece, un comportamento omissivo e dilatorio da parte dell’ente» denuncia lo stesso Ruberto nell’esposto presentato in Procura. Poi lo scoppio del caso (che noi avevamo anticipato) e i controlli a tappetto su tutti i consiglieri avviati dal nuovo segretario generale Pasquale Pupo.
IL PERCORSO TRAVAGLIATO DI RUGGERO PEGNA Nel mirino di Ruberto c’è il promoter lametino nonché candidato a sindaco Ruggero Pegna, sfidante di Paolo Mascaro e battuto infine al ballottaggio. Quella di Pegna, infatti, era apparsa da subito una posizione “traballante” a causa di alcuni presunti debiti esistenti nei confronti dell’Ente e confermati in seguito dalla relazione stilata dagli uffici del Comune. Ruberto contesta al promoter però alcuni “passi falsi” a cominciare dalla dichiarazione sostitutiva firmata prima della convalida degli eletti che di fatto avrebbe certificato di «di non trovarsi nelle condizioni ostative di incompatibilità ed ineleggibilità» mentre il giorno prima (il 19 dicembre) lo stesso Pegna aveva presentato una «richiesta di rateizzazione avviso di accertamento – cartella esattoriale» relativamente alla rateizzazione di tre diverse cartelle di pagamento.
LA RELAZIONE DEL COMUNE Una tesi che è stata confermata solo qualche giorno fa anche dagli uffici del Comune attraverso una relazione tecnica che il Corriere della Calabria ha pubblicato in anteprima e dalla quale è emersa proprio la posizione di presunta incompatibilità di Ruggero Pegna a causa della sussistenza di un «debito liquido ed esigibile per imposte, tasse e tributi» nei confronti dell’Ente comunale. Una posizione debitoria di oltre 3mila euro in relazione al quale lo stesso Ruggero Pegna aveva «ricevuto invano notificazione» di cartelle di pagamento notificate ma non impugnate. Nelle scorse ore il consigliere lametino ha annunciato di aver saldato momentaneamente il suo debito ma con “riserva” e in attesa di futuri riscontri e chiarimenti.
AUTODICHIARAZIONI FALSE Un debito pagato, quello di Pegna, che fa il paio con quelli già saldati da altri consiglieri comunali tra cui Tranquillo Paradiso e Pietro Gallo. «Ma – contesta proprio Vincenzino Ruberto – pagare il proprio debito con il Comune non dovrebbe cancellare automaticamente la posizione di incompatibilità». Ad entrare in gioco, infatti, ci sarebbero tutte quelle dichiarazioni sostitutive di fatto mendaci. L’articolo 75 (“Decadenza dai benefici”) del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 (“Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa”) dispone che «fermo restando quanto previsto dall’articolo 76, qualora dal controllo di cui all’articolo 71 emerga la non veridicità del contenuto della dichiarazione, il dichiarante decade dai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera».
LE DOMANDE IN SOSPESO Lo stesso Ruberto ha già presentato ricorso al Tribunale di Lamezia Terme e un esposto al Prefetto di Catanzaro oltre alla denuncia-querela alla Procura lametina per il biglietto intimidatorio ritrovato sulla propria auto. Ma, al netto della battaglia per un posto in Consiglio, restano in piedi ancora tanti dubbi e diversi interrogativi. Come mai nessun tecnico del Comune ha verificato in anticipo le eventuali posizioni debitorie dei consiglieri eletti e ancora da convalidare? Perché i controlli sono partiti solo dopo la richiesta di accesso agli atti presentata da Vincenzino Ruberto? Intanto per il prossimo 22 luglio è stato convocato il tanto atteso Consiglio comunale e che vedrà all’ordine del giorno, tra gli altri, proprio la vicenda incompatibilità. Spetta infatti al Consiglio decidere sulla eventuale decadenza dei consiglieri. (redazione@corrierecal.it)
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