«Il virus non è scomparso e non è stato sconfitto, così come hanno ribadito numerosi virologi, esperti e studi della comunità scientifica mondiale. Nonostante i dati siano buoni bisogna continuare a mantenere alta l’attenzione. Questa volta non ci sono scusanti: errare è umano, perseverare diabolico. La gravità di una possibile nuova ondata ovviamente non possiamo conoscerla, ma sarebbe irresponsabile non farsi trovare pronti a qualsiasi evenienza». Lo afferma il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione che denuncia ritardi, inerzie ed inefficienze nella predisposizione dei lavori necessari a mettere in atto le misure previste dal Piano di riordino della rete ospedaliera in emergenza Covid-19. «Il Piano, a firma del commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro Saverio Cotticelli e dal sub commissario Maria Crocco, deve essere messo nelle condizioni di funzionare subito dopo l’estate e prima che possa esserci una possibile seconda ondata con l’arrivo dell’autunno. Si sta investendo sulla nostra salute – sottolinea il consigliere Guccione – e sulla capacità di creare una sanità più efficiente e più vicina ai cittadini ma, a quanto pare, si sta perdendo del tempo prezioso. Passano le settimane e gli ospedali e le Asp calabresi devono ancora fare i conti con le problematiche post lockdown: reparti ancora accorpati, lunghe liste d’attesa, carenza di personale, utilizzo ridotto delle sale operatorie, etc.. Registriamo, inoltre, ulteriori ritardi sull’entrata in funzione delle Unità speciali di continuità assistenziali (Usca), fondamentali per contrastare l’emergenza da Covid-19. Ma per essere operative devono essere dotate di medici, infermieri e di dispositivi di protezione individuali che ad oggi non sono sufficienti o non sono ancora stati acquistati da alcune Asp». Guccione ha inviato un’interrogazione a risposta scritta al presidente della Giunta regionale Jole Santelli per chiedere «i tempi effettivi di realizzazione di quello che prevede il Piano di riordino della rete ospedaliera in emergenza Covid-19. Dovremmo approfittare di questo periodo per rafforzare l’assistenza territoriale, ristrutturare il sistema sanitario regionale in modo da non farci trovare di nuovo impreparati. Secondo il Piano in Calabria sono previsti 134 posti letto di Terapia intensiva aggiuntivi e 123 posti letto di terapia semi-intensiva».
Con Dca 91 del 18 giugno 2020 la Regione Calabria ha approvato il Documento di riordino della rete ospedaliera in emergenza Covid-19 ai sensi dell’articolo 2 del dl 34/2020, che prevede una serie di adeguamenti e provvedimenti che dovranno essere realizzati attraverso dei lavori. Per quanto riguarda la riorganizzazione dei Pronto Soccorso della rete Covid, secondo il Documento della Regione Calabria, bisognerà rispettare determinati requisiti: aree di pre-triage distinte; ambulatori per sospetti Covid-19; area di attesa dedicata a sospetti Covid-19; percorso specificamente individuato per paziente Covid-19; accesso diretto e percorsi dedicati di mezzi di soccorso a spazi di attesa sospetti barellati; diagnostica radiologica dedicata. «Una seconda ondata di Coronavirus nel prossimo autunno, secondo quanto riferito da numerosi virologi, è una “possibilità molto reale”. Ecco perché – dichiara Carlo Guccione – servono tempi certi e un cronoprogramma preciso per evitare di essere preparati solo sulla carta, con i decreti, ma non nella realtà concreta. Inerzie ed inefficienze non sono più ammissibili. Chi si rende responsabile di tale atteggiamento dovrà rispondere delle sue azioni. Considerando le criticità emerse con l’operato dei vari commissari e direttori generali di Asp e Aziende ospedaliere, adesso abbiamo il dovere di pretendere che tutto venga fatto secondo le regole. Ci auguriamo che anche gli organi istituzionali preposti al controllo, vigilino fin da subito per evitare il peggio e per fare in modo che eventuali responsabili di condotte illecite o omissioni vengano individuati immediatamente».
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