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I clan calabresi in campo per il consigliere comunale che faceva l'autista per i familiari del boss

La ‘ndrangheta avrebbe appoggiato la campagna elettorale di Paolo Efrem a Busto Arsizio. I fondi neri per aiutare i congiunti del boss e i rapporti «con alti ambienti della politica locale»

Pubblicato il: 13/07/2020 – 12:54
I clan calabresi in campo per il consigliere comunale che faceva l'autista per i familiari del boss

MILANO Paolo Efrem (nella foto sopra, da varesenews.it), il consigliere comunale di Busto Arsizio (Varese) finito in carcere in un blitz contro la ‘ndrangheta della Dda di Milano, avrebbe avuto «stabili collegamenti» con «primari ambienti della criminalità organizzata», e Daniele Frustillo, anche lui arrestato perché vicino alla cosca del boss Vincenzo Rispoli, avrebbe organizzato per il politico «la campagna elettorale» per le elezioni amministrative comunali. Lo si legge nell’ordinanza cautelare firmata dal gip Sara Cipolla, su richiesta del pm Silvia Bonardi. Le indagini si basano anche sulle dichiarazioni di Matteo Molinari, imprenditore della Smr Ecologia, azienda di trattamento rifiuti che avrebbe subito l’infiltrazione delle cosche. Sia dai verbali dell’imprenditore che dalle analisi di alcune chat emerge, come scrive il gip, che il politico era «l’autista tuttofare» di Frustillo. E lo stesso consigliere, assieme a Frustillo, accompagnava in macchina i «parenti di Silvio Farao» che andavano a trovarlo quando era detenuto a Novara. Soggiorni pagati coi “fondi neri” creati con fatture false dallo stesso Efrem.
Dei rapporti «strettissimi» tra Efrem e Frustillo ha parlato a verbale l’imprenditore Molinari, il quale ha raccontato anche che fu il secondo «ad organizzare la campagna elettorale» del consigliere. Su Efrem, sintetizza il gip, «viene addirittura costruita una vincente campagna elettorale».
Sempre stando ai verbali dell’imprenditore, quest’ultimo «attraverso Efrem» avrebbe ottenuto anche un appuntamento «con il potente – scrive il gip – Carmine Gorrasi, all’epoca dei fatti consigliere comunale di Busto Arsizio con delega alle società partecipate», arrestato nell’inchiesta della Procura di Milano cosiddetta “Mensa dei poveri” e con al centro la figura di Nino Caianiello, ex responsabile di FI a Varese.
«Frustillo – ha messo a verbale Molinari – mi diceva che Efrem aveva moltissime conoscenze, anche nel settore politico, e posso riferire che fu proprio attraverso Efrem che io riuscii ad avere un appuntamento con Carmine Gorrasi per parlare della possibilità di conferire rifiuti di Smr nel forno inceneritore di Busto Arsizio».
Il giudice evidenzia che Frustillo «è saldamente legato ai Rispoli» e che quindi Efrem operava «per conto della potente famiglia» di ‘ndrangheta. E con «estrema disinvoltura» metteva in atto una «sistematica emissione di fatture false» finalizzate a far uscire soldi dalle casse della società di Molinari, denaro che andava alla cosca. Il gip mette in luce la «spiccata pericolosità sociale» del consigliere sia per i rapporti con Frustillo che per la «opacità» di altre sue relazioni «con alti ambienti della politica locale».

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