GIOIA TAURO Sembrava tutto fatto e invece la Ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, riapre la partita per la nomina del presidente dell’ Autorità portuale e di sistema di Gioia Tauro (unico ente ancora formalmente non istituito dopo la riforma poiché commissariato da ben sei anni). Scelta dettata da un possibile vizio procedurale, che avrebbe indotto la Ministra dem a compiere questo dietrofront nell’ ambito delle procedure per il rinnovo dei presidenti dei porti italiani che dovranno dirigere per quattro anni tredici Aps.
Sembrava tutto fatto per il rinnovo e l’affidamento della cariche ad Agostinelli e Chiovelli, che ora vacillano dopo la decisione di avviare una nuova manifestazione d’ interesse per raccogliere profili qualificati che possano ricoprire l’incarico anche per l’Aps Tirreno Meridionale e Ionio.
La nuova “call” dà tempo fino al 27 settembre per inviare i propri curricula agli eventuali interessati . Torna in mente la dichiarazione della Ministra durante la sua ultima visita in Calabria:«La nomina del presidente dell’ Autorità portuale di Gioia Tauro è lì. Sto facendo solo le ultime verifiche, ma ho deciso. A dir la verità lo avevo deciso già prima del Covid, poi siamo stati travolti. La gestione, soprattutto dei trasporti, è stata molto delicata e, quindi, adesso lo nomino. È questione solo di qualche giorno. Secondo me già lunedì prossimo firmo l’incarico». E dopo la prima call risalente addirittura allo scorso novembre e i tanti endorsement arrivati da più parti per l’ammiraglio Agostinelli, tutto torna in gioco.
UNINDUSTRIA: «NOMINA URGENTE» «La notizia della riapertura della manifestazione d’interesse per la nomina del presidente della port authority di Gioia Tauro desta stupore e preoccupazione. Sembra che tutto remi contro il ripristino di una gestione amministrativa stabile e ordinaria della più importante infrastruttura del Mezzogiorno che invece è di assoluta urgenza. E noi industriali calabresi esprimiamo il timore che interessi esterni, opposti allo sviluppo di Gioia Tauro, continuino a frenare il processo di ripartenza del porto». È quanto dichiara il presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara che prosegue: «Il lavoro del nuovo terminalista Til-Msc, che fa capo al gruppo Aponte, sta conducendo a risultati eccezionali e superiori a ogni più rosea aspettativa. Il porto calabrese, che recentemente si è guadagnato la leadership italiana nell’ambito della connettività internazionale, sta crescendo ormai da un anno a questa parte con un ritmo altissimo». Da parte sua, il presidente della Territoriale di Reggio Calabria, Domenico Vecchio, incalza: «Dinanzi a questa straordinaria ripresa produttiva, il ritardo del Ministero dei Trasporti nella nomina del presidente dell’autorità di sistema portuale, che si trascina ormai da anni, è una cacofonia istituzionale che non vorremmo celasse un disinteresse o, quanto meno, una considerazione non prioritaria dell’importanza di Gioia Tauro per l’economia italiana. Perché Gioia Tauro non è solo una questione calabrese. Se riparte la Calabria ripartono il Mezzogiorno e l’Italia». La nota di Unindustria Calabria conclude: «Mentre la Zes, battaglia che Confindustria per prima avviò una decina di anni fa, stenta a partire concretamente, la classe politica del territorio, nella sua interezza, non riesce a far sentire la propria voce. Aspettiamo di conoscere i progetti di reshoring per il rilancio produttivo e occupazionale e per la più complessiva attrazione di investimenti nell’area retroportuale».
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