Riceviamo e pubblichiamo la lettera della dottoressa Domenica Silvana Giuda, neonatologa ed ex medico del consultorio di Crotone.
«Sono una neonatologa in pensione già da nove anni nel frattempo sono diventata nonna di due bimbe, la vita ha voluto che da operatore del sistema sanitario in particolare dell’unita materno-infantile diventassi fruitore dello stesso sistema.
Trovarsi da un’altra prospettiva ti fa capire quanto le situazioni cambino nel corso degli anni e non sempre nella direzione giusta: mia figlia ha due bambine; la prima di 3anni la seconda ha poco più di 1mese.Per tutte e due le gravidanze si è rivolta al consultorio in particolare alla cure della dott.ssa Placco e della sua equipe. Avevo avuto già modo di conoscere la collega per la sua attività, visto che mi rivolgevo a Lei per consulenze di madri di bimbi che arrivavano alla mia osservazione nell’ambulatorio di neonatologia quando ero io a gestirlo qualche anno fa.
Avevo avuto modo di apprezzare la sua disponibilità nonostante fosse sempre già allora oberata di lavoro, aveva un ecografo già superato con cui completava la visita. Il consultorio è un posto di avanguardia sul territorio nell’assistenza sanitaria alla comunità femminile, tante donne ricche o povere di Crotone e di paesi limitrofi si rivolgono al Consultorio per essere aiutate a risolvere i problemi di fertilità, dal concepimento alla gravidanza, alla maternità responsabile per arrivare ad individuare le forme di maltrattamento ed abuso sulle donne ed sui minori. Vi pare poco e di scarso rilievo? Eppure tutto questo sta diventando sempre più difficile se non addirittura impossibile, l’ecografo in dotazione alla dott.ssa Placco è fuori servizio da tempo, è stato quindi ritirato per la riparazione. In compenso e per un caso fortuito, visto le problematiche legate al Covid-19, è stato trasferito al consultorio il servizio di consulenza ecografica della struttura ospedaliera nella figura della dott.ssa Salviati.
Da qui la possibilità per la dott.ssa Placco di poter usufruire nel suo lavoro dell’ecografo della dottoressa, naturalmente alternandosi, è chiaro che entrambe sono costrette a lavorare in regime ridotto, e nonostante la buona volontà, non riescono a fare un servizio ottimale, rispondendo in tempi rapidi alle numerose richieste e, per forza maggiore, molte sono le donne che restano indietro o che si vedono di poter effettuare visite anche di controllo a distanza di mesi, è una situazione abominevole che mette in difficoltà sia chi opera con spirito di servizio e competenza sia i fruitori di questo stesso servizio.
Mi fa specie che le donne tutte che toccano con mano questa realtà non abbiano sentito la voglia di alzare la voce e protestare. Abbiamo il dovere di difendere e spingere perché quello che il sistema sanitario offre sia all’altezza delle aspettative per cui è nato. Considerato che il consultorio è un pilastro essenziale nell’assistenza sanitaria materno-infantile, protesto contro questo tipo di gestione dell’Asp crotonese che da più tempo ignora coi fatti le disfunzioni del servizio che rischia di essere affossato».
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