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Reggio Calabria, il nuovo consiglio è al completo – VIDEO

Proclamati a piazza Italia tutti i consiglieri comunali usciti vincitori dalle urne. Restano fuori da Palazzo San Giorgio le liste Miti, Klaus Davi Reggio, Partito comunista dei lavoratori, Movimen…

Pubblicato il: 10/10/2020 – 15:51
Reggio Calabria, il nuovo consiglio è al completo – VIDEO

di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA Sono stati proclamati stamattina a piazza Italia i consiglieri che insieme al sindaco Giuseppe Falcomatà, già proclamato pochi giorni fa, vanno a comporre il consiglio comunale di Reggio Calabra uscito dalle urne. Fuori Klaus Davi, dentro la Marcianò, proclamata ma che sarà sospesa.
Quattro le liste che restano a bocca asciutta, tra cui il massmediologo Klaus Davi e quella del Movimento 5 Stelle. Tra le liste che non fanno parte di alcun gruppo di liste, infatti, non hanno raggiunto il quorum del 3% le liste: Miti, Klaus Davi Reggio, Partito comunista dei lavoratori, Movimento Cinque Stelle e Patto Civico.
In primo luogo sono stati proclamati eletti alla carica di consigliere comunale i candidati alla carica di sindaco non risultati eletti collegati nel primo turno con ciascuna lista o ciascun gruppo di liste che abbia ottenuto almeno un seggio di consigliere comunale.
Il consiglio comunale sarà quindi così composto, al netto della attesa sospensione per la Marcianò e di eventuali quanto probabilissimi ripescaggi dopo la nomina degli assessori.


La squadra di maggioranza, oltre a Falcomatà, ottiene 20 seggi. Partito democratico 6 seggi: Antonino Castorina, Rocco Albanese, Giuseppe Marino, Giuseppe Sera, Vincenzo Marra, Lucia Nucera. “Italia Viva” 2 seggi: Paolo Brunetti e Deborah Novarro. “La Svolta” 2 seggi: Giovanni Muraca e Carmelo Romeo. Partito socialista Italiano 1 seggio: Irene Calabrò. “Reggio Coraggiosa” (Articolo Uno) 2 seggi: Demetrio Delfino e Filippo Quartuccio. “S’Intesi” 2 seggi: Mario Cardia e Marcantonino Malara. “Reset” 2 seggi: Armando Neri e Giuseppe Giordano. Primavera Democratica 1 seggio: Filippo Burrone. “Innamorarsi di Reggio” 2 seggi: Carmelo Versace e Francesco Gangemi.
L’opposizione sarà composta in tutto da 12 seggi, anche qui al netto di eventuali cambi di casacca. “Minicuci Sindaco” 1 seggio: Guido Rulli. “Reggio Attiva” 1 seggio: Nicola Malaspina. “Forza Italia” 3 seggi: Federico Milia, Antonino Caridi, Antonino Maiolino. Lega 1 seggio: Giuseppe De Biasi. Fratelli d’Italia 2 seggi: Demetrio Marino e Massimo Ripepi. “Cambiamo con Toti” 1 seggio: Saverio Anghelone. Antonino Minicuci, Angela Marcianò e Saverio Pazzano, i tre candidati sindaco che entrano come consiglieri.
«Mi dispiace la polemica che ha creato il candidato sindaco Klaus Davi – ha dichiarato ai giornalisti il presidente della commissione centrale elettorale, Giuseppe Campagna – forse per l’inesperienza, ma lui non sarebbe risultato eletto, quindi non avrebbe preso il seggio, nemmeno secondo il criterio che indicava lui perché è arrivato al di sotto del 3% perché il conteggio va fatto sul totale dei voti dei candidati a sindaco. Anche per quel verso non avrebbe preso il seggio».
Campagna ha anche fatto delle precisazioni sulla vicenda Marcianò, la quale non ha voluto rilasciare dichiarazioni alla stampa né prima né dopo la proclamazione.
«Ci siamo posti il problema – ha affermato Campagna – che la professoressa Marcianò candidata a sindaco ha riportato una sentenza penale di condanna (ancora non definitiva nda) a un anno di reclusione. Ci siamo posti il problema come commissione elettorale, non come censori morali di nessuno, se spettasse a noi disporre la sospensione prevista dall’articolo 11 della legge Severino, abbiamo riscontrato che questo potere non ce l’aveva la commissione elettorale, spetta alla prefettura comunicare ufficialmente al consiglio comunale prima dell’insediamento la circostanza della sospensione della candidata a sindaco». «Forse – ha aggiunto – sono stato inesatto su un altro aspetto a proposito della professoressa Marcianò. Ho detto che forse i 18 mesi decorrevano dalla data di pubblicazione della sentenza, ma sembrerebbe che la giurisprudenza ormai pacificamente ritiene che i 18 mesi decorrono da quando c’è la segnalazione da parte del prefetto, questo lo dico soltanto per completezza e a titolo personale. Anche a Villa San Giovanni è stato adottato questo criterio». (redazione@corrierecal.it)

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