di Antonio Cantisani
CATANZARO Sulle elezioni a gennaio «non ci sono scappatoie o tattiche dilatorie» perché «la Calabria deve potere contare al più presto su un governo legittimato dal voto», e la scelta del candidato governatore del centrodestra sempre e indiscutibilmente in capo a Forza Italia «nel solco della Santelli, diversamente sarebbe un’offesa alla memoria di Jole». In un’intervista al Corriere della Calabria, il presidente del Consiglio regionale, Mimmo Tallini, uno dei leader di Forza Italia, fa il punto sull’attuale delicata fase politica.
Presidente Tallini, per il presente e il futuro della Calabria è un momento estremamente complesso: la scomparsa della governatrice Santelli, l’emergenza Coronavirus ritornata anche in Calabria. Come si affronta questo momento? E cosa fare?
«Si affronta con la massima unità e la massima responsabilità. Non possono esserci calcoli elettorali davanti ai numeri della pandemia e alle ricadute sulla nostra economia. La giunta in carica per gli affari ordinari fa quel che può, ma credo non ci siano dubbi sul fatto che la Calabria deve potere contare al più presto su un Governo legittimato dal voto e che quindi possa assumere decisioni anche straordinarie. Così come non c’è dubbio che la scomparsa di Jole Santelli rappresenti una tragedia terribile che ha privato la nostra Regione di una guida intelligente, appassionata ed autorevole che avrebbe ben potuto gestire al meglio l’emergenza».
Ovviamente si guarda anche al futuro, le elezioni regionali: a che punto è la trattativa nel centrodestra e come sono i rapporti con gli alleati come Lega e Fratelli d’Italia?
«Non mi risulta che ci sia una vera e propria trattativa in atto, semmai molti contatti nazionali e regionali. I rapporti con gli alleati sono ottimi. La scomparsa della presidente Santelli ha colpito tutti, non solo noi di Forza Italia, per cui emerge nel centrodestra, com’è giusto, un sentimento di unità e solidarietà. Le soluzioni che scaturiranno saranno del tutto naturali e conseguenziali. Nessuno tenterà colpi di mano. C’è solo una grande volontà da parte di tutti di ripartire al più presto per dare risposte alla Calabria».
L’eredità della Santelli: da qui intendete ripartire come centrodestra?
«Questo concetto credo di averlo fissato bene nella lettera che ho inviato ai componenti del coordinamento regionale di Forza Italia. Non si tratta di sfruttare emotivamente una tragedia che ha suscitato tanta commozione in tutta Italia e in tutta la Regione. Abbiamo il dovere di non disperdere la visione che aveva orientato Jole in questi difficili, e nello stesso tempo esaltanti, otto mesi. Sia pure nel periodo più duro per il Paese, a causa del virus, si è fatto tanto per avviare quella “dolce rivoluzione” che sognava Jole. Pensate a un turismo che era in ginocchio già prima del virus e che invece ha dato segnali promettenti. Il Cammino Basiliano, sostenuto dal Consiglio, ha cominciato a dare i suoi primi frutti, guadagnandosi l’attenzione dei media nazionali. Bisogna ripartire dal porto di Gioia Tauro, che era un chiodo fisso, di Jole, senza dimenticare le misure messe in campo per agricoltura e industria. C’è poi la grande partita della sanità, dei nuovi ospedali, della lotta al Covid».
La scelta del candidato governatore spetta a Forza Italia o qualcuno sta mettendo in discussione questa prerogativa?
«Non la mette in discussione nessuno, per una serie di motivi immagino, che sono di ordine politico e morale. Il quadro delle alleanze nazionali non sarà modificato, anche perché tutti i risultati elettorali, dalle regionali alle recenti comunali, hanno assegnato a Forza Italia il primato nel centrodestra. Ma, lo ripeto, nessuno ha finora sollevato il problema di un ricambio che non avrebbe nessuna motivazione. Oserei dire che se qualcuno lo facesse offenderebbe la memoria stessa di Jole».
Forza Italia può mettere sul tavolo vari nomi di “papabili candidati governatore” – Roberto Occhiuto, Gianluca Gallo, Maria Limardo, Sergio Abramo per farne alcuni: per Tallini qual è il profilo ideale?
«Io sono interessato ad una candidatura di Forza Italia che si muova nel solco politico, programmatico e culturale di Jole Santelli. Tutti i nomi circolati in questi giorni sono rispettabili. Sarà il presidente Berlusconi, dopo avere sentito il coordinamento regionale, a dire l’ultima parola. Posso solo dire che, a prescindere dal nome in campo, il centrodestra ha tutte le possibilità di riconfermarsi alla guida della Calabria».
Lei in un recente intervento ha detto chiaramente che si deve tornare al voto il prima possibile, ovviamente nel rispetto delle norme: si parla del 17 gennaio come possibile data. Perché secondo lei si deve votare il prima possibile?
«Intanto, abbiamo il dovere di rispettare le leggi e le scadenze che vi sono fissate. È un percorso chiaro e netto che porta sicuramente al voto a metà gennaio. Non ci sono scappatoie o tattiche dilatorie. Su questo aspetto non si scherza e sono sicuro che nessuno dei consiglieri uscenti si augura eventi talmente drammatici da fare saltare il voto».
Non manca chi frena sul voto subito, alla luce dell’emergenza Coronavirus: il Pd a esempio punta alla prossima primavera. E non teme che un rinvio sia caldeggiato anche da aree del centrodestra? Si dice che il presidente ff della giunta Spirlì sotto sotto gradirebbe ancora “temporeggiare”…
«Non ho contezza di manovre in tal senso. Il Pd è un grande partito che non può pensare a simili bassezze per mero interesse elettorale. Il presidente facente funzioni, Spirlì, è persona responsabile e non credo abbia intenzione di portare da solo sulle sue spalle i mesi difficili che ci aspettano, le inevitabili tensioni sociali, il confronto con il Governo. Davanti a quello che ci aspetta, non si può temporeggiare».
Il 10 novembre la seduta di “congedo” del Consiglio regionale: non sarà una seduta come le altre…
«Sarà una seduta triste e amara non tanto perché interrompiamo i nostri percorsi politici personali, ma perché segnerà la fine ufficiale della più breve e intensa esperienza di governo della storia della Calabria. Ci sarà Jole accanto a noi, con il suo sorriso e la sua determinazione. Ho già detto che i consiglieri regionali, di maggioranza e opposizione, non hanno nulla da rimproverarsi, se non errori di valutazione e opportunità su alcuni provvedimenti che hanno ingenerato un’impressione negativa presso la parte più antipolitica della società calabrese. Abbiamo fatto il nostro dovere, sfidando il virus, approvando il bilancio, assegnando somme importanti per il ristoro di alcune categorie in difficoltà (penso al sostegno al Banco Alimentare e agli studenti universitari fuori sede), avviato l’attività delle commissioni dopo una fase di impasse. C’erano le condizioni per fare un grande lavoro per la Calabria ma il destino è stato davvero crudele». (redazione@corrierecal.it)
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