CATANZARO Con l’eventuale istituzione della “zona rossa” in Calabria rischiano di scomparire centinaia di attività commerciali. È il pensiero dei rappresentanti delle associazioni di categoria della regione.
«Rischiano di far saltare quelle poche attività che cercano di resistere e di rimanere in piedi dopo il primo lockdown», ha detto all’Ansa il presidente di Confesercenti Calabria Vincenzo Farina. «Sono sinceramente preoccupato – ha aggiunto Farina – perché se i numeri vengono utilizzati con facilità, in un modo o nell’altro, e diventano elastici, sono preoccupato per quello che succede a questa terra. Per tutte quelle persone che il pezzo di pane se lo devono guadagnare tutte le mattine alzando la serranda, per loro, i loro dipendenti. Perché dobbiamo pagare le imposte e tasse, i mutui, i fornitori, dobbiamo sostenere delle attività che abbiamo messo in piedi e con sacrificio dobbiamo portare avanti».
Per Farina che continua a ricevere telefonate da decine di esercenti coinvolti in questa decisione «non ci meritiamo di essere trattati in questo modo. Non si può giocare sula storiella per cui ci si domanda se è più importante la salute pubblica o l’economia. Non è in discussione questo. Ci mancherebbe che la salute pubblica non fosse alla base di tutto, ma non possiamo, chissà per quale ragione, affossare l’economia di questa terra che non può essere devastata completamente. Solo chi non conosce il commercio può pensare che per farci lavorare a Natale ci chiudono un mese prima. Riaprire il quattro dicembre non ha senso».
«La zona rossa – è il commento di Pietro Falbo, presidente di Confcommercio Calabria Centrale – decreta la perdita inesorabile di migliaia di imprese del commercio, turismo, servizi: i settori tra i più colpiti dalla crisi economica determinata dal Covid-19. Le imprese del territorio, colpite duramente da restrizioni sempre più limitanti, vessate dai debiti accumulati ed in assenza di sostegno concreto alla liquidità, non possono sopportare un nuovo lockdown. Lo scenario che si prospetta e le conseguenze negative sulla nostra già fragile economia saranno incalcolabili».
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