ROMA Si riapre la partita del commissario alla Sanità in Calabria, dopo che è sfumata la nomina di Agostino Miozzo. Sul tavolo, spiegano fonti di maggioranza, resterebbe ancora il nome di Narciso Mostarda, il direttore dell’Asl Roma 6, che non sarebbe mai davvero uscito di scena anche perché potrebbe incontrare il gradimento delle istituzioni locali calabresi ma aveva sollevato perplessità in M5S. Il dossier, spiegano le stesse fonti, è ora in capo al premier Giuseppe Conte.
«Non ho ben capito perché la mia nomina è saltata. E non mi ha chiamato nessuno nemmeno per spiegarmelo», ha spiegato ieri Mostarda al Foglio. Nell’intervista, il dirigente dell’Asl Roma 6 (distretto dei Castelli Romani), nato ad Anagni nel 1962, ha spiegato che in Calabria lui sarebbe venuto volentieri: «Mi ero messo a disposizione perché credo nella sanità pubblica. Come quando da giovane iniziai a lavorare nell’allora manicomio di Roma, liberando i pazienti segregati. Fu il primo caso in Italia e ne vado orgoglioso. Sono uno psichiatra, prima di essere un manager».
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