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Crisi Sant’Anna Hospital, si punta a un tavolo con il ministro Speranza

Conference call tra il management della struttura sanitaria d’eccellenza in campo cardiovascolare e i parlamentari calabresi. Martedì seduta ad hoc della terza Commissione del Consiglio regionale

Pubblicato il: 02/01/2021 – 20:41
Crisi Sant’Anna Hospital, si punta a un tavolo con il ministro Speranza

CATANZARO Un tavolo di livello nazionale con la partecipazione del ministro della Salute Roberto Speranza, e poi degli attori istituzionali del territorio, dal commissario ad acta Guido Longo alla Regione. dai commissari prefettizi dell’Asp di Catanzaro alla deputazione parlamentare. È questo l’obiettivo che è emerso oggi dalla conference call tra il consiglio di amministrazione della clinica Sant’Anna di Catanzaro e i deputati e senatori calabresi. Un confronto lungo due ore, a tratti piuttosto dispersivo e inutilmente ridondante, sulla situazione di emergenza che vive la struttura sanitaria catanzarese, eccellenza nel campo della cura delle malattie cardiovascolari, in crisi di liquidità a causa del mancato pagamento di prestazioni erogate da parte dell’Asp di Catanzaro e con una pratica di rinnovo dell’accreditamento che si trascina da anni in modo infruttuoso: a rischio, tra l’altro, anche 300 posti di lavoro.
L’SOS DEL SANT’ANNA A introdurre il confronto, tenuto in remoto, il presidente del Cda del Sant’Anna Hospital, Gianni Parisi, che ha in pressa sgomberato subito il campo su un equivoco che sta circondando la vertenza, quella di un’incidenza sulla crisi della struttura di una recente inchiesta giudiziaria: «Non c’entra nulla con la situazione di oggi», ha ribadito. Quindi, Parisi ha rimarcato ancora una volta «l’assenza di interlocuzioni istituzionali per almeno tre mesi sulla nostra situazione», il fatto che «vantiamo crediti da incassare per circa 20 milioni), rivendicando come «il Sant’Anna stia riuscendo ad andare avanti con le risorse nostre, con le quali abbiamo pagati anche gli stipendi a tutto novembre. Il Sant’Anna non è in crisi ma sarà in crisi se non si sblocca l’impasse con il rinnovo dell’accreditamento, la stipula del contratto e l’incasso dei corrispettivi. Oggi ai parlamentari lanciamo un appello a individuare un percorso per trovare una soluzione». A sua volta, il direttore sanitario del Sant’Anna, Soccorso Capomolla, ha ricordato come da almeno 5 anni «ci scontriamo con la problematica dell’iter dell’accreditamento, il nostro comportamento è sempre stato impeccabile e se inerzia c’è stata c’è stata da parte dell’Asp e della Regione, un corto circuito istituzionale che ha causato anche un’interruzione di pubblico servizio. Il che significa l’attesa per 70 pazienti che devono essere sottoposti a bypass vascolare, 111 che devono essere sottoposti a coronarografia con angioplastica, 25 pazienti che sono in attesa di intervento cardiochirurgico». A nome degli operatori sanitari è poi intervenuto il direttore di Cardiochirurgia, Daniele Maselli, per il quale «il Sant’Anna deve andare avanti, se continua a non accettare pazienti si crea um intasamento anche di tutte le altre strutture nel campo cardiovascolare».
I PARLAMENTARI Tanti, i parlamentari che hanno risposto alla call: molte le “concessioni” all’ovvietà, con continue e ripetitive sottolineature dell'”eccellenza” rappresentata dal Sant’Anna, ma anche qualche proposta operativa. Wanda Ferro, di Fratelli d’Italia, ha ricordato la sua interrogazione finalizzata – ha rilevato – «ad attivare un tavolo nazionale con il ministro Speranza sulla questione». Un percorso che ha trovato la condivisione della deputata del Pd Enza Bruno Bossio, che tuttavia si è chiesta «perché dal 2015 non c’è stato un riscontro la rinnovo dell’accreditamento» e del deputato di Forza Italia Roberto Occhiuto, che si è detto «poco convinto del fatto che un commissario ad acta da poco nominato e un Dipartimento regionale sguarnito di personale possano risolvere il problema nei tempi giusti, per questo è necessario un intervento diretto del governo nazionale e del ministro, che con forza tutti dobbiamo chiedere». Antonio Viscomi del Pd ha segnalato 1la novità che stiamo dimostrando oggi, quella dell’unità della deputazione parlamentare. Dobbiamo portare avanti l’interlocuzione con il ministro e fare un passo avanti, ricordando che non è questione di struttura, perché il Sant’Anna sono anzitutto persone e professionalità, né è una questione solo catanzarese». Silvia Vono, di Italia Viva, ha proposto che si solleciti il commissaria d acta a «decretare un piano di emergenza al 31 gennaio, prorogabile, per permettere al Sant’Anna di proseguire». Bianca Laura Granato, del Movimento 5 Stelle, è stata la più incalzante, perché ha chiesto al management del Sant’Anna «a che punto è l’attività per adempire alle prescrizioni, che sono parecchie, richieste dall’Asp per l’accreditamento, così possiamo avere qualche elemento ddi confronto con l’Asp stessa», così come i colleghi del Movimento 5 Stelle Massimo Misiti e Dalila Nesci hanno chiesto di «ricevere tutta la documentazione», fermo restando – ha spiegato la Nesci – «non possiamo sottacere che con la chiusura del Sant’Anna si rischia di creare un vuoto pericoloso e però resta sempre da approfondire la vicenda giudiziaria». Concludono di nuovo la Ferro e la Bruno Bossio, che ha ricordato come «il tavolo non possiamo certo convocarlo noi, o lo convoca il ministro o il commissario, proporrei di chiedere al ministro di di dire al commissario di convocarlo. Io sto facendo un sacco di pec al commissario ma non mi ha risposto, magari adesso riusciamo a incontrarlo». A chiudere, il presidente del DCda del Sant’Anna Parisi, che ha preannunciato «un nostro documento per smuovere le aceu». In attesa del tavolo nazionale, ora il prossimo step sarà il 5 gennaio, con una seduta della terza commissione del Consiglio regionale dedicata al Sant’Anna di Catanzaro, seduta alla quale parteciperanno anche il commissario Longo e i commissari prefettizi dell’Asp di Catanzaro.

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