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Trivellazioni e statale 106, Jonio sospeso tra paure e ritardi

Ambiente e infrastrutture. I crucci del territorio nelle interviste ai sindaci di Amendolara e Crosia

Pubblicato il: 06/02/2021 – 18:44
di Luca Latella
Trivellazioni e statale 106, Jonio sospeso tra paure e ritardi

CORIGLIANO ROSSANO Le ambizioni di crescita della Sibaritide. Sia Alto o Basso Jonio cosentino, cambia poco. Ed allora in termini di servizi al cittadino, di crescita demografica, di investimenti per il futuro come quelli per il turismo o per le infrastrutture, auspicando che il gap sia colmato attraverso il Recovery plan, le aspettative di una vita migliore ci sono tutte.
Sono stati questi i temi generali trattati nel corso dell’ultima puntata della trasmissione “Un eco dallo Jonio”, andato in onda ieri sera su L’Altro Corriere Tv. Ospiti negli studi di Corigliano Rossano, i sindaci di Amendolara e Crosia, Antonello Ciminelli e Antonio Russo.

«No alle trivellazioni»

Uno dei temi più caldi di queste ultime settimane è certamente quello che riguarda la proposizione delle ricerche di idrocarburi – a mare e a terra – da parte delle compagnie petrolifere. «L’ultimo decreto Milleproroghe sta spalancando le porte alle trivellazioni dopo le battaglie vinte degli anni scorsi – ha detto Ciminelli –. Il nostro mare, la nostra terra vanno salvaguardate. Alcune ricerche dovrebbero riguardare da vicino la famosa “secca di Amendolara”, habitat di riproduzione di mammiferi marini come le Belughe, che percorrono decine di migliaia di miglia nautiche per riprodursi nello Jonio. La questione è anche e soprattutto turistica. Quei mostri d’acciaio in mare deturperebbero paesaggio e inquinerebbero come accaduto in Basilicata. Non credo che ci sia stata una distrazione del Governo, semplicemente le lobbyes del petrolio incombono sulla nostra testa e lavorano mentre gli altri si distraggono, scommettendo in questo business. Le royalties, peraltro, non colmano il rapporto rispetto ai danni ambientali. Il gioco, quindi, non vale la candela. Ogni anno ci battiamo per ottenere le bandiere blu, per tenere in ordine i depuratori, perché l’unica vera fabbrica qui è il turismo. Sull’altare del vil denaro, sacrificare tutto e tutti non ci sta bene, le trivellazioni distruggerebbero tutto ciò che abbiamo».

Governo del territorio e sanità

«Governare i piccoli centri – ha aggiunto Ciminelli – non è semplice, né facile. Andiamo quotidianamente incontro a difficoltà oggettive, perché i Governi tagliano sevizi ogni giorno ed i piccoli comuni fungono da capo espiatorio, come accaduto per i lavoratori Lsu/lpu. Una vertenza dello Stato centrale, alla fine scaricata sui piccoli comuni. Tra i tagli, quello al sistema sanitario è il peggiore. L’Alto Jonio fa riferimento all’ospedale di Policoro, che nel frattempo, negli anni, si è attrezzato per ospitare i calabresi, mentre il debito aumenta. È questo il frutto della continua spending review, della chiusura dei nostri ospedali e di infrastrutture che non ci sono. Per noi è più semplice raggiungere Policoro, con una ss 106 a quattro corsie e non Corigliano Rossano, Cosenza o Castrovillari. E poi è assurdo – ha spiegato ancora il sindaco di Amendolara – che lo Stato debba nominare un commissario per ordinare allo Stato stesso la riapertura dell’ospedale di Trebisacce, e per ottemperare ad due sentenze del Consiglio di Stato che ne intimano proprio la riapertura».

Statale 106

«Di lavori per il terzo megalotto – è andato avanti Ciminelli – nemmeno l’ombra. Nel progetto si sarebbero dovuti prevedere come ricadute sul territorio, un aumento dei livelli occupazionali. Qualche giorno fa è passato un cittadino nel mio ufficio, che lavora fuori da 30 anni e immaginava di poter approfittare di questi lavori per far rientro a casa. A me poco interessa se a lavorare saranno Tizio, Caio o Sempronio, ma è inammissibile che quel cittadino, nel non ricevere riscontri mi risponda che è meglio rivolgersi al malaffare».

La virtuosa Crosia

Nella seconda parte della trasmissione, il sindaco di Crosia, Antonio Russo ha messo in luce quanto fatto di buono una legislatura e oltre, in una comunità che ad oggi conta circa 12mila abitanti. «Mirto Crosia da qualche anno – ha spiegato il primo cittadino – è divenuta punto di riferimento per le aree interne, anche per i costi contenuti negli investimenti edilizi rispetto a Rossano con la quale è conurbata. Ma rimane comunque difficili governare processi amministrativi nei piccoli comuni. Lo è specialmente nelle aree urbane in espansione come quella di Mirto. Le risorse sono poche ma avendo superato la soglia dei 10mila abitanti, fruiremo di nuove e maggiori opportunità che saranno investite in servizi. Pur essendo un piccolo comune comunque, in questi anni siamo stati capaci di intercettare finanziamenti per 45 milioni di euro».

Sicurezza e turismo

«Sarà finanziato un progetto di videosorveglianza per tutto il territorio per contenere fenomeni di microcriminalità – ha detto ancora Russo – così come siamo sempre a lavoro per migliorare l’offerta sanitaria. Il poliambulatorio di Mirto, grazie alla collaborazione con l’Asp offre servizi come oculistica, urologia e psichiatria infantile, avviati da poco insieme al centro unico di prenotazione (il cup, ndr), diabetologia, cardiologia e ortopedia. Anche per questo Mirto Crosia è una realtà per il circondario, che alleggerisce anche il carico dell’ospedale di Rossano, punto di riferimento sanitario per il Basso Jonio cosentino».

«Ottavo megalotto all’anno zero»

A queste latitudini, uno dei diritti maggiormente calpestato è quello alla mobilità, che si traduce in una statale 106 che proprio da Rossano in direzione sud «si trasforma in una vera e propria mulattiera».
«L’ottavo megalotto, da Sibari a Madatoriccio – ha specificato Russo – è ancora all’anno zero. Nessun finanziamento, nessun progetto. Per questi motivi la Calabria non può rimanere fuori dal Recovery Plan. Infrastrutture come la statale 106, la ferrovia jonica, il porto di Corigliano Rossano devono essere ammodernate e sviluppate per colmare anche quel gap enorme con la dorsale tirrenica calabrese. La politica – ha sottolineato il sindaco di Crosia – deve fornire risposte e creare le condizioni migliori per i cittadini».

Turismo

Da qualche tempo a Mirto si parla della realizzazione di un porticciolo turistico. «Purtroppo non si comprende – ha detto in proposito Antonio Russo – perché la regione prediliga altri territori in cui prevede cinque porticcioli in pochi chilometri e nulla da queste parti: rientrare nel piano regionale dei porti ci consentirebbe di poter partecipare a dei bandi, ma noi pensiamo di andare avanti ugualmente, grazie ad un project financing fra privati. Il nostro sviluppo turistico sta prevendendo anche l’incremento dell’edilizia residenziale, con due nuovi hotel sulla costa». Costa, a breve, dovrebbe giovare di un progetto per combattere l’erosione costiera. «Il lungomare ampliato consente investimenti ed una visione ben più ampia del turismo rispetto al passato. A marzo, proprio per salvaguardare il nostro turismo (fra i più fervidi della regione, ndr) dovrebbe finalmente partire un progetto regionale di ripascimento della costa, rimasto per anni impantanato fra le pastoie burocratiche. Contestualmente stiamo provando a risalire nella percentuale di differenziata spinta. Fino a non molto tempo fa eravamo arrivati a quota 70% ma il “sistema discariche” regionale ha iniziato a penalizzarci. Sempre nella primavera partiranno i lavori di ampliamento del depuratore, oggi sottodimensionato rispetto agli abitanti».
In ultimo, nell’affrontare le questioni politiche, proprio davanti alle telecamere de L’Altro Corriere Tv, Russo ha annunciato la sua candidatura alle prossime elezioni regionali. Ci aveva provato già un anno fa. «Spinto dalla considerazione dei cittadini, ci riproverò – ha concluso il sindaco di Crosia –. In quale lista? Alle passate elezioni ero candidato nella lista di Forza Italia. Stiamo interloquendo con il coordinatore provinciale Gianluca Gallo, vedremo».

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