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Cosenza, distrazione di risorse e bilanci taroccati: sequestrate le quote di sette società

Il Tribunale del Riesame reale ha disposto il sequestro delle quote societarie riconducibili a un imprenditore e a un consigliere comunale

Pubblicato il: 09/02/2021 – 15:58
di Fabio Benincasa
Cosenza, distrazione di risorse e bilanci taroccati: sequestrate le quote di sette società

COSENZA Il Tribunale del Riesame ha disposto il sequestro preventivo delle quote di partecipazione di alcune società con sede a Cosenza, Rende, Zumpano e Roma. Si tratta della Ingegnere Srl, Tre Srl, Quattro Srl, Adp Srl, Cogeman Immobiliare, Mazzini Immobiliare, Pam Progetti, riconducibili al consigliere comunale di Cosenza Piercarlo Chiappetta ed all’imprenditore Attilio De Rango. Secondo quanto emerso, sarebbe stata «rilevata l’esistenza di un gruppo di fatto di società facenti capo agli indagati (attualmente amministratori e soci delle aziende per cui è stato disposto il sequestro). Che avrebbero messo in piedi «un disegno criminoso volto a provocare il dissesto di Pada Srl, Marconi Immobiliare Srl e Innova Srl, attraverso la distrazione di risorse economiche delle società a favore di altre aziende collegate». In buona sostanza, gli indagati avrebbero tenuto in vita le aziende utilizzandole traendone profitto e accumulando debiti con il fisco.

Il flusso di denaro

Il flusso di denaro spostato da una società all’altra è stato «documentato» e le distrazioni dal patrimonio delle società fallite risultano attuate attraverso operazioni varie: «bonifici bancari, addebiti di assegni, prelievi di cassa» tutte eseguite senza alcuna giustificazione. Nel caso della Pada Srl, «le somme di denaro distratte dagli indagati (quasi un milione e 200 mila euro) venivano corrisposte tramite bonifico alla Marconi Immobiliare e giustificate come compravendita di un immobile a Rende, risultata inesistente». C’è di più. Chi indaga sottolinea anche condotte relative alla «falsità del bilancio della Pada Srl, dove veniva fatto risultare un patrimonio netto positivo pari a 998.076mila euro a fronte di un patrimonio reale di 696mila euro, eludendo di fatto i provvedimenti obbligatori per legge in caso di perdita del capitale». Anche nel caso della Innova Srl e Marconi Immobiliare Srl sono state riscontrate «condotte analoghe» e dunque «distrazione di somme, bilanci farlocchi e l’omesso versamento delle imposte e contributi».

Il “dominus” e la Pada Srl

Dal provvedimento di sequestro emerge chiara la posizione di Attilio De Rango, «dominus del più ampio disegno criminoso». Nonostante non rivestisse più la carica di amministratore di diritto della Pada Srl, «si sarebbe occupato di scegliere nel 2011 il consulente fiscale e contabile». Dal 2011, a ricoprire la carica di amministratore unico della società (fino al fallimento) sarà Antonello Martire, che avrebbe dichiarato al curatore fallimentare «di non conoscere i motivi per cui nel corso degli anni precedenti al 2011, la società avesse finanziato altre aziende». Piercarlo Chiappetta, precedentemente amministratore della Pada Srl, avrebbe riferito che «tra le diverse società interessate vi era un collegamento indiretto, tramite amministratori e soci». Tutte le società riconducibili al “Gruppo De Rango” sono state oggetto di attività di accertamento da parte degli uomini della Guardia di Finanza di Cosenza, concluse con la contestazione di una serie di fatture emesse per operazioni inesistenti e penalmente rilevanti».

Le motivazioni del sequestro

I difensori degli indagati non hanno censurato la ricostruzione della vicenda operata dal pm, «concentrando le relative discussioni sugli aspetti delle esigenze di cautela (periculum in mora), della reiterabilità della condotta, evidenziando il lasso di tempo trascorso dalla commissione dei reati». Secondo il collegio però vi è «la necessità di evitare che, attraverso la conduzione al fallimento anche delle società collegate, siano portati a compimento ulteriori reati, anche di natura tributaria».

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