CATANZARO «Di fatto l’1 gennaio 2019 le competenze in materia di rifiuti sono passate agli Ambiti territoriali ottimali (Ato), associazioni di comuni corrispondenti alle cinque province, diventando, così, titolari dei contratti con i gestori. Tuttavia, se da un lato, governano i conferimenti presso gli impianti e coordinano i comuni facenti parte dell’ambito, dall’altro, non sono responsabili dei pagamenti verso gli stessi che continuano a dipendere dai Comuni conferitori». Lo afferma il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, che nei giorni scorsi ha inviato una nota al presidente della Regione, Antonino Spirlì e all’assessore regionale alla Tutela dell’Ambiente, Sergio De Caprio in relazione alla «difficile situazione in cui versa il sistema di gestione dei rifiuti nella nostra regione».
«Tutto ciò – sostiene Ferrara – determina una significativa criticità: infatti, nonostante in Calabria la raccolta differenziata abbia raggiunto soglie che vanno ben oltre il 50% grazie anche all’impegno delle aziende interessate, spesso, si assiste a condotte, da parte dei comuni, che determinano disfunzioni nell’esercizio dell’attività. Proprio per fare chiarezza in questa complicata vicenda e far cessare una situazione che rischia di assumere dimensioni non più controllabili, di concerto con la Sezione Energia, Chimica e Ambiente di Unindustria Calabria, abbiamo richiesto un incontro urgente con i vertici regionali anche al fine di tutelare il pubblico interesse e la salvaguardia degli impianti pubblici e di quelli a servizio pubblico nel territorio calabrese.
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