CATANZARO “Sfiduciato” dal suo gruppo consiliare dopo aver proposto di destinare i fondi per il funzionamento del gruppo stesso al Banco Alimentare a sostegno delle persone colpite economicamente dall’emergenza Covid 19. Il protagonista di questa storia è il capogruppo dei “Democratici Progressisti” al Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Aieta.
La vicenda prende le mosse il 15 marzo quando con una nota Aieta, del Pd, consigliere regionale alla seconda legislatura eletto il 20 gennaio scorso con la lista dei “Democratici Progressisti” autorizzata dal Pd, lancia la proposta di destinare i fondi del gruppi consiliari della Regione a finalità solidaristiche”. «Dato lo stato di congedo del Consiglio regionale, che – scrive Aieta – comporta una gestione relativa solo all’ordinarietà delle funzioni, lo stato di difficoltà economica che sta affrontando l’intero pianeta ed in particolare la nostra regione a causa della crisi pandemica covid-19, nella mia funzione di consigliere regionale e quindi di rappresentante dei calabresi e in qualità di presidente del gruppo ‘Democratici Progressisti’, propongo di azzerare l’utilizzo dei fondi assegnati ai gruppi consiliari ai sensi della legge 13/2002 e procedere con l’immediata restituzione delle risorse pubbliche destinate alle spese di funzionamento e di personale dei gruppi». «Successivamente – ha aggiunto Aieta – proporrò una norma che permetta al Consiglio regionale, in qualità di Ente erogatore delle somme, di destinarle alle famiglie in condizioni di povertà attraverso il Banco Alimentare». Nella nota Aieta infine ricorda che «l’ammontare delle spese di funzionamento, già azzerate nell’anno 2020, sommate alle risorse per funzionamento e personale del 2021 del Gruppo che rappresento è di circa 150mila euro. Se si considerano tutti i gruppi presenti in Consiglio regionale si capisce come il contributo che si può restituire ai calabresi diventa un segnale importante e un gesto maturo e responsabile della politica». Il giorno dopo aver lanciato questa proposta, però, ecco il colpo di scena, perché Aieta viene “sfiduciato” dopo aver incontrato gli altri due componenti del gruppo “Democratici Progressisti”, Flora Sculco e Antonio Billari: lo riferisce lo stesso Aieta in un documento al Consiglio regionale nel quale spiega che «al termine della riunione, e senza considerare che non era previsto come argomento di discussione all’ordine del giorno, l’on. Sculco ha proposto la votazione di un nuovo capogruppo, senza tuttavia aver mai posto nei miei confronti alcun atto di sfiducia per l’operato svolto né tanto meno aver mai evidenziato carenze gestionali ed organizzative rispetto al mio operato». «Io trovavo giusto destinare queste somme alle famiglie in condizioni di povertà, attraverso il Banco Alimentare, un atto necessario per dimostrare fattivamente la nostra vicinanza ai calabresi. Il presidente del Consiglio regionale – rileva Aieta all’Agi – ci ha adesso convocati per il prossimo martedì, non avendo accolto la proposta per la mia sostituzione». Nel documento presentato da Aieta era presente anche la mozione di sostegno del consigliere regionale del Pd, Nicola Irto, come candidato del centrosinistra alle Regionali in programma in autunno, ma neanche questa proposta a trovato accoglimento da parte degli altri membri del gruppo consiliare dei “Democratici Progressisti”. (Agi)
Antonio Billari è il nuovo presidente del gruppo Democratici e progressisti alla Regione. «A tale determinazione – è scritto in una nota dello stesso Billari e del consigliere Flora Sculco – si è giunti a seguito di una convocazione del gruppo, promossa da Giuseppe Aieta con all’ordine del giorno due punti: situazione politica in relazioni alle prossime elezioni regionali; organizzazione del gruppo. L’esigenza di dare una nuova riorganizzazione – prosegue la nota – nasce dalla necessità di assicurare un diverso e più dinamico funzionamento al gruppo, tenuto conto che fin dall’inizio della legislatura e della nomina del consigliere Aieta a capogruppo, lo stesso Gruppo consiliare non è mai stato riunito, né mai è stato convocato e né mai consultato e ciò ha impedito che si potessero affrontare, insieme e nel gruppo, i temi programmatici e istituzionali oltre che le varie proposte legislative poste all’esame delle Commissioni e del Consiglio. La riorganizzazione è avvenuta, tra l’altro, in coerenza con l’ordine del giorno della riunione, fissato dallo stesso Aieta, e si è resa ancor di più necessaria tenuto conto del fatto che Aieta non ha mai reso partecipi gli altri componenti del gruppo delle relazioni, dei rapporti e dei confronti che si sono svolti e realizzati con il resto della coalizione. Così facendo, Aieta ha negato ai componenti del Gruppo la possibilità di partecipare e condividere le azioni della coalizione, preferendo, invece, una gestione solitaria e per questo debole. Per quanto riguarda, infine, la proposta del consigliere Aieta di devolvere le risorse dei gruppi consiliari al Banco alimentare, non solo trova piena condivisione da parte di tutti i componenti del gruppo Dp, senza eccezione alcuna, ma anzi, ci siamo meravigliati, e anche tanto, del perché questa proposta non sia stata fatta prima, quando la gestione di quei fondi era proprio nelle mani dello stesso Aieta, ma, invece, formulata solamente dopo la nomina del nuovo capogruppo. E come mai, Aieta, nelle sue funzioni di capogruppo, non ha, nei mesi scorsi, verificato presso gli uffici del Consiglio la fattibilità di tale proposta, per evitare di apparire come la solita battuta demagogica e populista preelettorale? Se questi sono stati gli atteggiamenti del consigliere Aieta fino a ieri non ci sorprendono le dichiarazioni apparse sulla stampa di questi giorni. Aieta sa perfettamente che le motivazioni alla base dell’elezione del nuovo Capogruppo non sono quelle che sta falsamente raccontando in giro per la Calabria, ma sono tutte politiche e organizzative. Non risulta vero che il gruppo si sia rifiutato di affrontare altri argomenti di qualunque natura, soprattutto quelli relativi ai temi della prossima competizione elettorale regionale, dei quali Aieta, in questi lunghi mesi, non ha mai fatto cenno. Quanto, piuttosto, si è semplicemente deciso di affrontarli solo dopo la riorganizzazione e nel contesto della coalizione. Avere dignità in politica sappiamo essere cosa dura e difficile, ce l’ha spiegato proprio Aieta con i suoi comportamenti, già alla formazione di questo Consiglio regionale, quando prima aveva annunciato la sua adesione al Gruppo del Pd, ma dopo aver capito che non avrebbe avuto alcun “tornaconto” personale, ha fatto dietrofront per tornare “orgogliosamente” in Dp. Ci vuole dignità in politica non faccia tosta e soprattutto non servono le menzogne». «Desiderio del gruppo Dp, alla luce della sua riorganizzazione – concludono Billari e Sculco – non è quello di fare polemica e realizzare plateali strumentalizzazioni di argomenti e temi delicati e sensibili, quanto, invece, realizzare una più caratterizzata e partecipata azione istituzionale e politica, in pieno spirito unitario e di squadra, dove tutti, compreso Aieta, possano essere protagonisti».
x
x