FIRENZE «Dopo 45 anni di vita e lavoro sono costretto ad abbandonare Firenze, la mia città. Tutti i libri sono già stati scaricati in Calabria, domenica prossima seguirò il camion che porterà via i mobili di casa come dietro a un feretro». Giancarlo Cauteruccio dice addio alla Toscana e torna in Calabria. Lo fa in una conferenza stampa nell’area aperta delle Murate. E parla di «disfatta» del suo progetto Teatro Studio «che per me, che non ho avuto figli, è stato un figlio».
«Torno a casa – dice, secondo quanto riporta La Nazione – perché questo mio “figlio” è stato completamente distrutto, cancellato. E nonostante tutte le mie proposte non ho trovato mai in questi anni nessuna risposta che potesse dare continuità a quello che avevo imparato negli ultimi 40 anni e che avrei voluto trasferire alle nuove generazioni nell’ambito del teatro, della ricerca e della sperimentazione. Questo silenzio incredibile attorno a me – accusa il regista – mi ha costretto ad andarmene. Per tutelare quel poco di creatività che mi rimane, torno a casa».
Cauteruccio, nato a Marano Marchesato 65 anni fa, è uno dei più importanti e innovativi registi nell’area della seconda avanguardia teatrale italiana. La sua sperimentazione segnata dal rapporto tra arte e tecnologia ha solcato i palcoscenici di tutto il mondo. A Firenze ha fondato il gruppo “Il Marchingegno” nel 1977 e nel 1982 insieme a Pina Izzi il Gruppo Multimediale Krypton. Cauteruccio ha creato spettacoli teatrali affidati esclusivamente a elementi visuali, attraverso l’utilizzo di monitor, laser e neon, all’interno di spazi virtuali. Pioniere nella sua espressività artistica ha realizzato ambientazioni e installazioni in spazi urbani, opere di teatro musicale. Con lui hanno collaborato Franco Battiato, Salvatore Sciarrino, Giusto Pio e Litfiba. I Litfiba, allora esordienti, composero la colonna sonora per “Eneide” (1983), uno degli spettacoli di culto della compagnia Krypton. Quella colonna sonora fu poi pubblicata nell’album Eneide di Krypton.
È proprio a “Eneide” che Cauteruccio dedica il passaggio finale della propria amara conferenza stampa. «La resistenza ha un limite. Ho 65 anni e i tempi dell’Eneide sono lontani. Ora sono stanco e deluso ed è bene che vada via». C’è già un nuovo progetto. «Ho ideato – dice – un “Ponte di luce” tra Calabria e Sicilia: perché l’Italia e l’arte sono una cosa sola».
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