CROTONE Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha «completamente annullato nei confronti di tutti e sei gli indagati coinvolti nell’inchiesta “Le Verdi Praterie”, l’ordinanza che aveva contestato a soci, manager e dipendenti della società un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti e alla commissione di una truffa ai danni del Gestore dei Servizi Elettrici destinatario dell’energia prodotta dall’impianto. A darne notizia è l’avvocato Francesco Verri. «Ho difeso Antonella Stasi con l’avvocato Vincenzo Ioppoli, Franco Carvelli con l’avvocato Francesco Laratta e poi ancora Anna Crugliano, Salvatore Succurro, Antonio Muto e Raffaele Rizzo. Abbiamo lavorato un mese notte e giorno. Abbiamo letto le 13mila pagine del fascicolo e acquisito i pareri dei massimi esperti della materia. E ieri abbiamo discusso davanti al Tribunale per due ore. Sono enormemente soddisfatto e grato ai clienti per la fiducia, ai colleghi per il lavoro collegiale, ai giudici per avere avuto la pazienza di leggere e ascoltare». Ad aiutare la difesa a smontare la tesi dell’accusa, «la produzione di documenti – aggiunge Verri – che non erano presenti nel fascicolo di indagine. Atti che hanno dimostrato la validità della nostra tesi difensiva».
L’attività investigativa della Guardia di finanza di Crotone, coordinata dalla Dda di Catanzaro aveva portato gli investigatori a ipotizzare una serie di illeciti che hanno comportato l’adozione da parte del gip di Catanzaro di sette misure cautelari e il sequestro preventivo, anche per equivalente, della somma di 14.532.921 di euro, quale profitto del reato conseguito dalla società. Gli indagati erano accusati a vario titolo di associazione per delinquere, traffico illecito di rifiuti, reati ambientali.
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