Per il secondo anno consecutivo si festeggia S. Giuseppe Lavoratore evento che richiama la festa del lavoro ancora sotto pandemia e pertanto difficile per tutti da celebrare come negli anni prima del 2019.
Con la spensieratezza e la gioia dei lavoratori, con la tristezza dei disoccupati, con la speranza dei precari, con le crisi economiche ricorrenti e le possibilità di perdere il lavoro, con la difficoltà affrontata dai giovani alla ricerca di lavoro e di un lavoro che è difficile trovare in un mercato sempre meno governato dalle sicurezze e più orientato alle possibilità e ad una mobilità molto aperta e poco sicura verso chi, più debole, ha maggiori difficoltà di adattamento verso le opportunità offerte.
Siamo tutti presi dalla frenesia di allontanare il temibile virus e dall ‘ansia di vaccinarci per vivere questa fase con meno pericoli e con meno fribillazione possibile.
Richiamo alla memoria gli impegni profusi nel tempo soprattutto quello sindacale ed associativo . Sono finiti i cortei con lo sventolio del le bandiere di appartenenza (causa covid) ,e si fa festa con l’evento musicale annuale e mantenendo quello dell’impegno civile e sociale che dimostra la convinta appartenenza di tutti a questo mondo ed alla difesa dei diritti del e sul lavoro.
Siamo decisamente in un momento ove tutto è in divenire, tutto cambia, e bisogna adattarsi ai cambiamenti in atto cogliendo il meglio delle opportunità che ci offrono rimanendo comunque ancorati ai principi valoriali che il lavoro si accompagna.
Ed è proprio sulle opportunità delle quali si parla continuamente che bisogna ricostruire il futuro prossimo, quello della rinascita socio economica e delle opportunità lavorative che da esse ne derivano.
Il nuovo piano Marschall, il Recovery Fund ormai è depositato, saranno 249 0 269 miliardi di euro assegnati al nostro Paese per la rinascita.
Dalle dichiarazioni rese dal nostro Capo del Governo il Piano si attiverà nei prossimi mesi ed abbraccia le policy più di prossimità e di sviluppo economico sui quali l’Italia è chiamata a rispondere con programmi seri e con collegate riforme strutturali di alcuni sacche della società ormai desuete e superate.
Naturalmente ne beneficia tutto il Paese ed anche il Sud e la nostra Regione che dovrà trovarsi pronta ad agire ed a proporre programmi concreti di sviluppo economico innovativo.
Un piano complessivo quello Nazionale di respiro più che mai Europeo che dovrà necessariamente agire su due linee di intervento.
La prima nella direzione della salvaguardia del sistema economico esistente e quindi proteso alla difesa di tutto il mosaico di attività di cui si compone non facendo disperdere nulla. Su questo C’è l’impegno ad arrivare ad una programmazione di tutela della economia e dei rischi che il lavoro incorre in questa fase evitando chiusure ,dispersione di attività e perdita di posti di lavoro che farebbero tracollare il vacillante sistema di tenuta degli ammortizzatori sociali.
Pertanto la programmazione sul lavoro dovrà essere orientata a forme di ammortizzatori in grado di contenere non solo sostegni all’occupazione ma contestualmente forme di adattamento al nuovo quindi a nuove opportunità o a forme di rigenerazione delle modalità lavorative al cambiamento dei processi.
Essere quindi in grado di gestire per i lavoratori beneficiari di tali sostegni di attività formative che riescano ad adattare ai nuovi processi lavorativi gli occupati .Se pensiamo a quanto si è fatto nel lavoro con le tecnologie in questo ultimo anno si può cogliere quanto sia stato arricchente il beneficio che se ne è ricavato. Smart Working in primis che ha potuto certamente diventare una modalità sia per il privato che per il pubblico interessante e proficua anche in termini di risultato. Bisogna riconoscere a questa innovazione del lavoro da remoto l’efficacia e la tenuta del sistema che ha retto ed ha fatto si che il Pubblico, in particolare , non ricadesse in atavici e malevoli ritardi. Tutto ciò sarà oggetto di speciale attenzione entrando a far parte delle modalità ordinarie del lavoro riconosciuto persino nelle contrattazioni.
La seconda linea di intervento è quella più complessa ed articolata ed interessa sia il Pubblico che il privato.
Sul pubblico si vedono già molte aperture.
Alcune iniziative concorsuali avviate porteranno sicuramente ad innovare la macchina amministrativa, soprattutto al sud, nella speranza che vi siano contestualmente attivate procedure di stabilizzazione per i giovani candidati di età media inferiore ai 30 anni.
Sul precariato ritengo che il Pubblico debba investire molto. C’è tanta gente occupata che aspetta da molto tempo di essere inserita in un ruolo pubblico sperato ed atteso. Si attivino le procedure per riuscrire a dare spazio a chi da tanti anni contribuisce alle performance positive della Pubblica Amministrazione ma non riesce ad ottenere risultati in termini di crescita personale perché non stabilizzato.
Le leggi nazionali favoriscono queste forme di priorità si dia finalmente spazio anche a questo.
Opportunità maggiori devono essere messe in campo per i giovani. Sono loro il futuro del nostro Paese e sui giovani bisogna obbligatoriamente investire.
Le opportunità maggioritarie offerte dal Recovery saranno a loro beneficio pertanto ci si augura che tutto ciò che sarà contenute nelle filiere di sviluppo economico tocchi a loro.
Il nostro è un Paese che va svecchiato e modernizzato il lavoro che si ricaverà dalle linee di sviluppo economico certamente porterà opportunità per loro ed arricchimento per tutta l’economia e per gli indotti che da essa ne derivano.
Ai giovani il compito di essere preparati e di cercare ovunque e sempre opportunità consone alle loro passioni ed alle loro competenze. Essere avidi di conoscenze e ricercare in tutte le offerte che si proporranno il migliore lavoro per loro possibile.
*già Dirigente Generale Regione Calabria
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