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La vicenda

La “guerra delle nocciole” finisce sulla stampa olandese

L’Het Financieele Dagblad si è occupato dell’idea della Ferrero. E del rifiuto del costituendo Consorzio. Rotiroti: «Nessun guadagno per la Calabria»

Pubblicato il: 18/05/2021 – 13:54
di Roberto De Santo
La “guerra delle nocciole” finisce sulla stampa olandese

CATANZARO È finita sulle colonne di Het Financieele Dagblad , la battaglia per concentrare il mercato delle nocciole sotto il marchio Ferrero.
Un assalto iniziato dalla storica azienda – che produce la Nutella ed altri prodotti a base di cioccolato – con la campagna “Progetto Nocciola Italia” con cui appunto la Ferrero punta ad ottenere praticamente il monopolio del mercato del segmento. Un progetto lanciato nel 2018 con l’obiettivo dichiarato dal management della multinazionale italiana con sede in Lussemburgo di realizzare una  «una filiera di qualità al 100% italiana» e che prevedeva la “conquista” tra l’altro delle colture della Basilicata e della Calabria.
Ma mentre in terra lucana, la Ferrero ha trovato sponda, in Calabria si è vista sbarrare la strada per la ferma opposizione del costituendo Consorzio per la valorizzazione e tutela della nocciola.

Il “no” calabrese

Giuseppe Rotiroti, presidente dell’istituendo Consorzio per la valorizzazione e tutela della nocciola calabrese
Giuseppe Rotiroti, presidente dell’istituendo Consorzio per la valorizzazione e tutela della nocciola calabrese

Proprio il quotidiano finanziario olandese dopo aver approfondito su quel che è accaduto in Basilicata – dove il progetto della Ferrero ha messo radici – ha cercato di comprendere le motivazioni di quel “no” opposto dal Consorzio. «Finché Ferrero non apre una fabbrica qui – ha spiegato Giuseppe Rotiroti che è presidente dell’istituendo Consorzio – non mi interessa una collaborazione. È la multinazionale che si fa un nome con il suo cioccolato, la Calabria in cambio non ottiene nessun valore aggiunto dalla cessione del marchio».
Il consorzio raggrupperà 100 aziende e secondo Rotiroti può offrire una chance sul fronte della disoccupazione giovanile in Calabria che «è più del 50%». Il presidente, come dichiara alla rivista economica olandese, è un convinto assertore «di un prodotto regionale biologico» e di «una libertà operativa». E crede che ci sia «domanda sufficiente» per centrare questo obiettivo.

«Qualità italiana perduta dalla miscela»

Le nocciole di Calabria

E poi ci sono dei limiti al progetto lanciato dalla Ferrero segnalati sempre dalla rivista olandese.  «Il leader del mercato e il più grande fornitore della Ferrero è la Turchia – si legge nell’articolo Het Financieele Dagblad – da cui arriva circa il 70% del totale delle produzione di nocciole». Ma di qualità «inferiore rispetto alle nocciole europee».
Secondo il giornale economico, la produzione arriva «con marciume interno dovuto ad un insetto e a controlli difettosi». Dunque si privilegerebbe «la quantità» rispetto alla «qualità». Miscelato con prodotti che vengono anche dal Cile, dall’Azerbaigian e Sud Africa la qualità della produzione italiana che pur rappresenta il 12% rischierebbe così di essere in qualche modo compromessa.  Ne è convinto Giovanni Schettino, per 25 anni manager dell’azienda e anche direttore del Sud Africa, che sentito dalla testata finanziaria olandese sostiene che pur riconoscendo che esiste l’inserimento della qualità italiana nella produzione segnala che questa si perderebbe: «c’è l’assaggio del nulla». «Mescolato con zuccheri e tutte le altre aggiunte – sostiene – la qualità del territorio italiano è “perduto”».
Parlando della strategia del progetto Schettino, sostiene che sia «principalmente una questione legata alla riduzione del rischio» dell’approviggionamento della materia prima. «Una forte nevicata invernale in Turchia» danneggerebbe la produzione. Limiti Schettino li intravede anche sulle ricadute reali sull’economia locale: «In Basilicata – sostiene – non hanno guadagnano nemmeno un centesimo sulla nocciola, ma fidatevi predomina il “nuovo oro agricolo”».

I rischi denunciati da Il Salvagente

Il logo del "Progetto nocciola Italia" lanciato dalla Ferrero

Nella rivista olandese accanto agli auspici per il buon esito del progetto lanciato dalla Ferrero per sostenere la produzione di nocciole italiane – si punta a creare 20mila nuovi acri di nocciola entro il 2025 – viene riportata anche la critica mossa dalle colonne del “Il salvagente” sul modo di produrre della Ferrero. Il giornale dell’associazione dei consumatori – al termine di una sua inchiesta sui rischi di una produzione intensiva di nocciole – segnalò nel 2019 alcune “minacce”: «riserve idriche compromesse, alghe rosse, cianobatteri, acque non più potabili e suolo a rischio aridità». Rischi ora riportati anche dal giornale economico olandese che ha citato appunto quell’inchiesta. (r.desanto@corrierecal.it)

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