CATANZARO Ha chiesto la riforma di 24 condanne, emesse con il rito abbreviato, il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Domenico Guarascio, applicato come sostituto procuratore generale nel processo d’appello “Stige” contro esponenti apicali e sodali della cosca Farao-Marincola di Cirò.
In due giorni di requisitoria il pm ha sottolineato che quella di Cirò è fra le cosche più antiche della Calabria. «In quei territori la ‘ndrangheta decide il processo decisionale pubblico e il processo decisionale privato ed è sagace perché può contare sulla collaborazione degli imprenditori», ha detto il magistrato. Secondo l’accusa la cosca ha registrato una rete di controllo mafioso che aveva messo le mani su diversi settori economici, per un giro d’affari di parecchi milioni di euro, dai rifiuti, agli appalti pubblici, dal commercio alimentare e vinicolo, fino ai servizi funebri, schiacciando la libera imprenditoria.
I reati contestati vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso alle estorsioni, concorso esterno, autoriciclaggio, porto e detenzione illegale di armi e munizioni, intestazione fittizia di beni, procurata inosservanza di pena e illecita concorrenza con minaccia aggravata dal metodo mafioso.
L’accusa ha chiesto la riforma delle condanne per:
ALBANO Alessandro, 8 anni di reclusione;
ALESSIO Domenico detto “Frank”, 8 anni di reclusione;
ROCCA Antonella, 2 anni di reclusione;
ROCCA Domenico, 10 anni;
ROCCA Francesco, 2 anni;
SPAGNOLO Giuseppe, 20 anni di reclusione;
CLARA’ Teresa, 2 anni di reclusione;
CARDAMONE Gilda, 2 anni di reclusione;
ALOE Lucia, 3 anni;
CARIATI Martino, 20 anni;
FARAO Vittorio di Silvio, 20 anni;
TALLARICO Francesco, 20 anni;
TASSO Luigi, 12 anni;
FLOTTA Nicola, 8 anni;
CORBO Roberto, 8 anni;
CAPUTO Amodio, 6 anni e 8 mesi;
CAPUTO Luigi, 6 anni e 8 mesi;
CASTELLANO Vito, 20 anni;
CANINO Agostino, 8 anni;
SPROVIERI Giuseppe, 6 anni;
BASTA Francesco, 10 anni;
FUSCALDO Giancarlo, 8 anni;
LAVORATO Mario, 14 anni;
GUARINO Domenico Nicola, remissione degli atti al giudice di prime cure quanto all’omessa pronuncia sui capi lui ascritti e relativa nullità in parte qua della sentenza.
Per il resto il sostituto procuratore ha chiesto la conferma della sentenza emessa il 25 settembre 2019 (https://www.corrieredellacalabria.it/2019/09/25/stige-stangata-per-la-holding-dei-clan-di-ciro-66-condanne/).
Sono costituti parte civile i Comuni di Colosimo, Cutro, Cirò Marina, Cariati, Mandatoriccio, Pietrrapaola, Scigliano, San Giovanni in Fiore, Strongoli, Cgil Calabria, Cgil Emilia Romagna, Cgil Nazionale, Legambiente Calabria onlus, Fiom Parma e Antonio Gallo.
Nel collegio difensivo gli avvocati Antonio Lomonaco, Tiziano Saporito, Sergio Rotundo, Salvatore Iannone, Vincenzo Cicino, Gregorio Viscomi, Pietro Pitari, Gianni Russano, Giovanni Merante, Giuseppe Bruno, Luigi Falcone, Enzo Ioppoli, Pino Pitaro, Rosa Maria Romano, Giuseppe Di Renzo, Luca Cianferoni, Francesco Barbuto, Fabrizio Gallo, Pasquale Nicoletta, Antonio Anania, Maria Claudia Conidi, Stefano Nimpo, Pietro Nocita, Nico D’ascola, Armando Veneto, Giovanni Merante, Salvatore Staiano, Francesco Severino. (ale. tru.)
x
x