REGGIO CALABRIA «L’asso nella manica della Lega? La concretezza. Non abbiamo candidati cantanti o attori famosi. Abbiamo persone normali». Parola di Matteo Salvini, che sceglie Reggio Calabria per dare avvio al suo “one man show” a sfondo civico-sociale.
Non ci sono flash ad attendere il “Capitano” al suo arrivo all’aeroporto dello Stretto nel primo pomeriggio di questo 21 giugno. Il programma è intenso: prima tappa la sede dell’associazione “Il volo delle farfalle” nella zona sud di Reggio Calabria, poi si parte alla volta di Condofuri e Siderno prima dell’incontro di domani a Lamezia Terme con gli altri pezzi da novanta del puzzle di centrodestra, Giorgia Meloni e Antonio Tajani. Dopo l’annuncio del “ticket” Occhiuto-Spirlì, pare che i tempi siano già maturi in casa Lega per dare avvio alla campagna elettorale. Prima si inizia, prima si potrà ridare vigore alle percentuali che in regione sono andate affievolendosi secondo le stime dell’ultimo periodo. Ma «la Lega – dice Salvini – è differente dagli altri, che si vedono in Calabria solo quando è periodo di ricerca dei voti».
Tanto che il leader del “Carroccio” si ripromette di «tornare ogni settimana», almeno fino alle regionali del prossimo autunno. «Ero già stato a Reggio e tornerò, nei quartieri sommersi dai rifiuti, con Falcomatà che faceva promesse rimaste lettera morta». Lo scorso settembre c’era stata la riconferma del sindaco di centrosinistra a spese del “suo” candidato, Antonino Minicuci, oggi consigliere d’opposizione.
«Oggi – aggiunge – ho chiesto a Nino (Spirlì, governatore facente funzioni, ndr) di portarmi a ringraziare delle famiglie (quelle con persone disabili o autistiche, ndr) che lottano il doppio e che durante il “lockdown” hanno sofferto il doppio».
«Dobbiamo ringraziare Spirlì e Longo se siamo riuscite ad ottenere risposta dopo tante battaglie». Angela Villani, vicepresidente dell’associazione, è anche il volto delle invocazioni rivolte nei mesi scorsi alle istituzioni per tutelare i bambini disabili e autistici. «Ho lottato per due anni e mezzo con un’ordinanza in mano e mi sono sentita dire che era carta straccia. In 20 giorni, poi, quelle ordinanze sono state messe in atto. A noi non interessa il colore politico, interessano le persone che possono dare voce ai nostri figli. L’autismo, in Calabria, è come se non esistesse. Abbiamo bisogno di diritti, di terapie: non abbiamo bisogno di parole, passerelle e pacche sulle spalle». L’associazione ringrazia il reggente Spirlì per la sensibilità dimostrata verso il tema. Lui non rilascia dichiarazioni, ma è presente alla destra di Salvini. Sono diversi i volti degli esponenti leghisti-calabri. Tra i primi ad arrivare la consigliera regionale Tilde Minasi, la segue il sindaco di Taurianova Roy Biasi, anche lui al fianco di Salvini all’uscita. Solo per citarne alcuni.
«Il riconoscimento dei diritti per i bimbi disabili non dovrebbe essere un riconoscimento eccezionale» dice Salvini uscendo dalla sede al termine dell’incontro. Quello per le “Disabilità” è uno dei dicasteri ottenuti dalla Lega dopo la formazione del governo Draghi. Un ambito che il “Carroccio” vuol tenersi stretto portando avanti la legge-quadro la cui approvazione era stata ipotizzata dal ministro Stefani entro la fine dell’anno.
«Non avere una legge sulla disabilità in Calabria – rimarca Salvini – mi impone di venire a chiedere scusa per i ritardi del passato e a ringraziare queste famiglie per aver tenuto duro». L’agenda leghista è chiara e si traduce anche negli incontri calendarizzati dal leader: «Ritorno al lavoro per tutti, liberazione dalle mascherine, poi tagliare le tasse e riformare la giustizia».
«Noi siamo uniti in tutta Italia, se voi mi chiedete chi siano i candidati della sinistra in Calabria ho perso il conto», dice Salvini, che poi rilancia con una frecciata al candidato governatore del “terzo polo”, Luigi de Magistris: «È surreale che ci sia il fallimentare sindaco di Napoli, che ha fallito sotto tutti i punti di vista e viene a proporre non ho capito cosa ai calabresi. Noi abbiamo una squadra unita: entro una decina di giorni ci sarà il programma della Lega, ci saranno le liste della Lega e poi si lavora per dieci anni». La linea è dello stesso tenore dell’uscita dello scorso 6 giugno, quando il leghista rispondeva proprio all’attuale sindaco di Napoli secondo cui «la Calabria non ha bisogno di un razzista come Salvini», commentando le strategie elettorali di centrodestra.
Un centrodestra sempre più unito, pare, ma non ancora federato. «Se a Roma come a Bruxelles ragioneremo con una sola testa, si viaggia spediti. Lasciamo le divisioni al Pd. Con Berlusconi c’è sintonia, con Draghi c’è sintonia» dice Salvini, che aggiunge: «Dobbiamo collaborare, in Calabria, come al Governo nazionale. Quindi, piuttosto che dividerci in dieci, ragionare con una sola testa, e gradualmente arrivare ad un solo soggetto. È il nostro obiettivo e devo dire che questa volontà di riunione, di federazione, promossa dalla Lega, mi sembra che sia ben accolta».
«Una coppia ben assortita». Così Salvini definisce i componenti del “ticket”. Nessuna remora sulla scelta del candidato governatore riservata a Forza Italia, una sorta di diritto «a fronte della prematura scomparsa della compiante Jole Santelli». L’aggiunta dell’ingrediente Spirlì simboleggia, secondo Salvini, «il riconoscimento del buon lavoro fatto in questi mesi. Suo e della Lega», che – viene ricordato – «fino a qualche anno fa in Calabria non esisteva».
Tra i temi al centro del dibattito tanto la riforma della giustizia quanto l’acqua pubblica in Calabria: «Senza intromissioni, gestioni che arrivano dall’esterno è un altro piccolo grande risultato che la Lega porta in dote ai calabresi». Il primo punto è un “work in progress”: «Sono al fianco di tutti i magistrati che, come Gratteri, parlano poco e lavorano tanto».
«Mi ribello – aggiunge – all’idea che qualcuno odi la Calabria e voglio che emerga la Calabria bella, laboriosa, sana, giovane, pulita, sicura».
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