Ultimo aggiornamento alle 18:53
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

la vertenza

Terme Luigiane, si punta alla prosecuzione dell’attività per la stagione 2021: Regione fiduciosa

I sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese hanno incontrato Spirlì e l’assessore Orsomarso. «Sateca valuti nuova proposta dei Comuni»

Pubblicato il: 24/06/2021 – 20:30
Terme Luigiane, si punta alla prosecuzione dell’attività per la stagione 2021: Regione fiduciosa

CATANZARO I sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese, Francesco Tripicchio e Vincenzo Rocchetti, in relazione alla prosecuzione delle attività delle Terme Luigiane per la stagione 2021, hanno sentito telefonicamente il presidente facente funzioni della Giunta regionale Nino Spirlì, e l’assessore al ramo Fausto Orsomarso, ai quali hanno ribadito la ferma intenzione delle amministrazioni comunali di far proseguire le attività termali per la stagione 2021.
Hanno precisato, inoltre, è scritto in una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale, che la richiesta del corrispettivo è stata diminuita da 120mila euro, chiesti con la nota del mese di aprile 2021, a 93mila euro. Tale diminuzione è stata concessa in accoglimento delle richieste da parte di Spirlì e Orsomarso, al fine di venire incontro alle esigenze dell’azienda e per garantire i livelli occupazionali e le prestazioni sanitarie. Tripicchio e Rocchetti, hanno ribadito, infine, che tale cifra «è già a limite, se non addirittura inferiore, rispetto ai costi che le amministrazioni comunali devono sostenere e in parte hanno già sostenuto (canone regionale, circa 42mila euro, spese manutenzione territorio 5mila euro, sistemazione d’urgenza e messa in sicurezza impianto pubblica illuminazione 4.500 euro, manutenzione sorgenti e misuratori di portata 25.300 euro, videosorveglianza 5mila euro, spese energia elettrica 10mila euro). A tali voci, alle quali corrisponde un importo di circa 92mila euro, se ne devono aggiungere altre, quali ad esempio la sistemazione completa dell’impianto di pubblica illuminazione e la sistemazione delle aree pedonali, per un importo di circa 100mila euro». I sindaci hanno inoltre precisato che «molte delle voci sopra riportate, precedentemente, erano a carico della società Sateca e, a seguito del rientro nella disponibilità dei Comuni del compendio termale, ora sono a carico degli stessi Comuni e non più di Sateca». Per quanto riguarda il corrispettivo calcolato e proposto per gli anni successivi (di cui quello richiesto per il 2021 è pari a un quarto), «è stato calcolato sulla base di quanto riportato nelle linee guida della conferenza delle regioni del 16.11.2006, “Documento di indirizzo delle Regioni italiane in materia di acque minerali, naturali e di sorgente”, che indica i minimi e massimi, entro cui poter definire il corrispettivo da applicare. In particolare, il corrispettivo è stato definito dalle amministrazioni comunali come valore medio calcolato con il metodo dell’interpolazione lineare (e non come media aritmetica, che sarebbe risultato maggiore). A tal proposito, è d’obbligo sottolineare che già l’applicazione di un valore medio è una considerevole assunzione di responsabilità, in quanto avendo uno dei due Comuni dichiarato il dissesto finanziario, sarebbe necessario applicare il massimo dell tariffe».
Dopo aver ribadito, ancora una volta, la ferma volontà delle amministrazioni comunali di voler far proseguire le attività termali, i sindaci hanno manifestato «la disponibilità ad arrotondare per difetto il corrispettivo richiesto di 93mila euro a 90mila euro».
«Prendo atto con piacere – afferma Spirlì – della disponibilità manifestata dai sindaci Tripicchio e Rocchetti, i quali, accogliendo le richieste mie e dell’assessore Orsomarso, hanno ridotto di circa 30mila euro la richiesta del corrispettivo, che ora si attesta a 90mila euro, al fine di garantire la prosecuzione dell’attività delle Terme Luigiane anche per il 2021. Dopo mesi e mesi di incomprensioni, anche molto aspre, tra i Comuni e Sateca, i segnali di apertura dei sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese rappresentano un buon viatico affinché si giunga, in tempi brevissimi, alla risoluzione di una vertenza che si è già trascinata troppo a lungo e che, dovesse rimanere irrisolta, potrebbe segnare la fine delle Terme e la contestuale cancellazione di centinaia e centinaia di posti di lavoro, in un territorio che già deve fare i conti con un tasso di disoccupazione molto alto».
«Il mio auspicio – conclude Spirlì – è che Sateca valuti con attenzione e celerità la nuova proposta dei due Comuni e possa prendere una decisione che permetta di far ripartire al più presto l’attività delle Terme, di mantenere i posti di lavoro e di salvare la stagione estiva. Io resto fiducioso, oggi più di Ieri».

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x