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la sentenza

Delitto Mezzatesta, ergastolo per Marco Gallo

La Corte di Assise di Catanzaro ha accolto la richiesta del pm Mandolfino. La vendetta della cosca Scalise per punire il fratello

Pubblicato il: 08/07/2021 – 15:52
di Alessia Truzzolillo
Delitto Mezzatesta, ergastolo per Marco Gallo

CATANZARO La Corte d’Assise di Catanzaro, presidente Alessandro Bravin, ha condannato all’ergastolo Marco Gallo, 35 anni, accusato dell’omicidio di Gregorio Mezzatesta impiegato delle Ferrovie della Calabria ucciso la mattina del 24 giugno 2017 a Catanzaro. Quattro colpi di pistola calibro 9X21 hanno raggiunto la vittima alla testa provocandone la morte immediata. L’accusa di omicidio nei confronti di Gallo è aggravata dalle modalità mafiose. Secondo l’accusa, infatti, il killer avrebbe agito per «punire» Domenico Mezzatesta, fratello di Gregorio, ritenuto dalla cosca Scalise il responsabile dell’uccisione di Daniele Scalise, appartenente all’omonimo gruppo criminale dominante sul comprensorio montano del Lametino. La Corte ha dichiarato Marco Gallo interdetto in perpetuo dai pubblici uffici ed in stato di interdizione legale e lo ha condannato al risarcimento del danno alle parti civili – i familiari rappresentati dall’avvocato Enzo Galeota – da liquidarsi in separata sede.

Intenzione di uccidere e di sfigurare

Accolta, dunque, la richiesta di pena invocata dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Pasquale Mandolfino il quale, nel corso delle requisitoria aveva sottolineato come nelle intenzioni del killer non vi fosse solo l’intenzione di uccidere ma «anche della volontà dell’omicida di sfigurare e, quasi, rendere irriconoscibile la vittima, privandola di ciò che meglio identifica qualunque persona, cioè il volto». Il giorno dell’omicidio, a bordo di una moto da enduro, ha «agganciato» Mezzatesta e il suo collega all’altezza del Comune di Tiriolo, li ha seguiti fino a Catanzaro, ha atteso che prendessero, come d’abitudine, un caffè nel solito bar vicino alle Ferrovie della Calabria e quando sono rientrati in macchina si è avvicinato al lato passeggero dove si trovava Mezzatesta e ha fatto fuoco per sette volte prima di inforcare di nuovo la moto e fuggire via. 

Il curriculim criminale di un insospettabile

Questo per Marco Gallo è il secondo ergastolo al quale viene condannato. Il 18 novembre 2020 il 35 enne è stato condannato dal Tribunale di Lamezia Terme per l’omicidio di Francesco Berlingeri, fruttivendolo di etnia rom trucidato il 29 gennaio 2017. Per questo delitto, per il quale non si ravvisa la matrice mafiosa, è stata condannata a 15 anni anche la moglie di Gallo, Federica Guerrise.
È di matrice mafiosa secondo l’accusa, invece, l’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso, avvenuto il 9 agosto 2016. Per questo fatto di sangue Gallo è imputato davanti alla Corte d’assise di Catanzaro mentre i mandanti, Pino e Luciano Scalise, in un separato procedimento, sono stati condannati all’ergastolo.
Inoltre Marco Gallo di recente è stato incriminato anche per l’omicidio di Domenico Gigliotti avvenuto il 25 gennaio 2015. Secondo gli investigatori del commissariato di Polizia di Lamezia Terme, coordinati dalla locale Procura, Gallo avrebbe agito contro Gigliotti per motivi passionali e perché vittima di una truffa dell’agenzia di viaggi intestata alla moglie della vittima.
Un curriculum criminale, stando all’accusa, lungo e cruento quello di un uomo che fino a pochi anni fa era, per la cronaca e gli investigatori, un perfetto sconosciuto. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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