LAMEZIA TERME Con la requisitoria del pm Antonio De Bernardo, nell’aula bunker di Lamezia Terme, è iniziato questa mattina, per poi proseguire per tutto il pomeriggio, il processo con il rito abbreviato nato dall’inchiesta “Imponimento”, coordinata dalla Dda di Catanzaro contro il clan Anello di Filadelfia e altre consorterie del Vibonese e che, il 21 luglio dello scorso anno, portò all’arresto di 74 persone oltre al sequestro di beni per quasi 170 milioni di euro.
Sono in tutto 69 gli imputati ammessi all’abbreviato e per i quali è previsto un eventuale sconto di un terzo della pena. Tra loro c’è anche il presunto boss di Filadelfia, il 59enne Rocco Anello e la moglie, Angela Bartuca. E poi l’ex consigliere provincia di Vibo, Domenico Fraone, Antonio Dieni, 47 anni, appuntato della Guardia di finanza e il brigadiere capo della Guardia di finanza, Domenico Bretti.
De Bernardo oggi ha ricostruito il quadro accusatorio che riguarda in particolare proprio il presunto boss Anello, a cominciare dalle singole intercettazioni telefoniche, per poi passare alle pressioni del clan Anello-Fruci sul territorio che va da Filadelfia al territorio lametino.
La requisitoria di De Bernardo proseguirà poi domani mentre sono già state fissate le prossime udienze per il 3 e 17 settembre. Il troncone ordinario del processo Imponimento, invece, avrà inizio il prossimo 24 settembre, dinanzi al Tribunale collegiale di Lamezia Terme. Nei collegi difensivi compaiono gli avvocati: Antonio Larussa, Salvatore Staiano, Vincenzo Cicino, Giovanni Russomanno, Giovanni Vecchio, Domenico Anania, Sergio Rotundo, Francesco Gambardella, Maria Antonietta Iorfida, Anselmo Torcha, Vincenzo Fulvio Attisani, Vincenzo Gennaro, Francesco Mancuso, Francesco Calabrese, Nicola Cantafora, Ottavio Porto, Giuseppe Torchia, Francesco Muzzopappa, Armando Veneto, Vincenzo Ranieri, Stefano Nimpo, e Massimiliano Carnevale.
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