COSENZA «E’ un fatto gravissimo, si ripete la violenza e si ripete in termini aberranti. Noi svolgiamo una attività importante in materia di violenza di genere, quattro magistrati si occupano delle denunce e i tempi di risoluzione dei procedimenti sono brevissimi». A parlare è il procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo intervenuto ai nostri microfoni in merito al femminicidio compiuto ieri a Fagnano Castello e costato la vita a Sonia Lattari (QUI LA NOTIZIA). «Nell’arco di un mese dalla presentazione della denuncia – aggiunge il procuratore – perveniamo all’adozione di misure cautelari nei confronti dell’autore e poi otteniamo sentenze di condanne celeri con un indice di accoglimento che sfiora il 100%». La struttura repressiva dello Stato a Cosenza funziona a fronte di un numero di casi di violenza in crescente aumento, «ma nonostante tutto sono poche le vittime che decidono di sporgere denuncia».
«Troppo spesso – aggiunge Spagnuolo – la polizia giudiziaria giunge sul luogo della lite e il soggetto debole non intende avanzare querela e questo ci penalizza e impedisce di intervenire. Per questi motivi – chiosa il procuratore capo di Cosenza – rivolgo un appello a tutte le donne: quando si arriva ad usare violenza fisica è già stato raggiunto il punto di non ritorno, l’aggressore perde i freni inibitori e difficilmente intraprende un percorso virtuoso. Bisogna denunciare, permetterci di intervenire altrimenti non possiamo prevenire drammatici epiloghi come quello registrato nelle scorse ore». (f.b.)
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