Oltre che “buffone” Bernard-Henri Lévy a “Piazzapulita” su La7 ha definito Salvini «non molto evoluto» a livello intellettuale. Il filosofo francese ha sicuramente esagerato, usando l’espressione di tipo circense, offensiva, sul capo della Lega, ma lui non ha mai lesinato i commenti puntuti, sugli esponenti della destra francese prima di tutto ed europea poi. Tempo fa, ha addirittura scritto un prontuario anti-Marine Le Pen, per non dimenticare la politica antisemita ed estremista della leader del Front National. Su Giorgia Meloni Lévy non si è pronunciato, scusandosi col dire non la conosco.
Le parole del filosofo in ogni caso pongono un problema, di non poco conto, all’Italia degli intellettuali e degli opinionisti, che, un maggior parte, non distinguono più tra destra e sinistra, o sull’evoluzione intellettuale differente, dei leader politici, e nel talk show inseguono le farfalle incapaci di dare giudizi precisi, capaci di orientare l’opinione pubblica, anziché confonderla, come invece accade, in nome del politically correct che in Italia è una definizione che fa ridere: roba da eterni attovagliati nelle trattorie romane.
Un pensiero prima o dopo bisognerà pur farselo, sullo smisurato astensionismo elettorale italiano, sintomo non della disaffezione dell’elettore dalla politica, ma della sua impotenza di esprimersi convintamente, per mancanza di “offerta”. Questa diserzione elettorale, dovrebbe spingere la politica a cercare sul mercato (società civile, università, sindacati, movimenti, associazioni) il meglio, e probabilmente una legge elettorale che agganci i seggi da distribuire al numero effettivo degli elettori potrebbe aiutare. Ma, intanto, la destra dovrebbe fare la destra (e lo fa) e la sinistra dovrebbe fare la sinistra (e non lo fa), mentre il centro che ancora non c’è potrebbe essere il “costruttore” del nuovo auspicabile villaggio della politica italiana.
Lavori sono in corso, e dopo la prossima elezione del presidente della Repubblica i progetti emergeranno, probabilmente con chiarezza. Intanto, sappiamo cosa il mondo culturale europeo pensa dei leader della destra italiana, almeno di Salvini, e del suo livello intellettuale.
*giornalista
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