CATANZARO «La giunta non è una priorità». E se lo dice il neoeletto governatore deve essere vero. Altri dossier vengono prima: la sanità, i fondi europei, i bandi in scadenza, il lavoro per progettare il Pnrr. Per iniziare a studiarli, Roberto Occhiuto si è insediato in Cittadella poche ore dopo la proclamazione, in anticipo sulla sua stessa tabella di marcia. Il segnale – alla politica – è chiaro: vengono prima le emergenze della Calabria, le alchimie politiche possono aspettare. «Le nomine del vicepresidente e degli assessori – parla ancora Occhiuto – avverranno nei tempi previsti dallo Statuto». Dieci giorni, dunque, per chiudere una partita i cui contorni sono definiti per grandi linee; soggetta, comunque, ad aggiustamenti. Mentre il “caso Spirlì” si arricchisce di nuovi dettagli che sembrano allontanare l’ormai ex governatore reggente dal ticket pensato qualche mese fa.
Veniamo subito alle spine leghiste: sarebbero state fonti interne al Carroccio calabrese a sconsigliare (nuovamente) al governatore di nominare Spirlì come suo vice. Ai dubbi sulla linea politica che avrebbe affossato il consenso della Lega se ne sarebbero aggiunti altri su una presunta posizione debitoria con l’Agenzia delle Entrate che potrebbe mettere in imbarazzo la nuova giunta ancor prima dell’insediamento. L’aspirante vice avrebbe infatti diverse pendenze: un debito che si aggirerebbe attorno ai 250mila euro per gli anni tra il 2005 e il 2013. Secondo quanto appreso, le cifre maggiori riguarderebbero il 2007 – oltre 70mila euro – e il 2008 – quasi 60mila. Un biglietto da visita che il partito calabrese considera inappropriato per l’ingresso nella squadra di governo. L’ultima parola, ovviamente, spetta a Occhiuto. Che di equilibri da gestire ne ha parecchi.
Veniamo alle postazioni individuate nell’esecutivo. Certi di entrare nel novero degli assessori sono Gianluca Gallo (Forza Italia) e Fausto Orsomarso (Fratelli d’Italia). Unica questione sospesa è la delega, visto che la prima indicazione era quella di non confermare i settori di pertinenza degli assessori (l’Agricoltura per Gallo, Lavoro e Turismo per Orsomarso). Un’altra postazione ciascuno è prevista per Fi e Fdi. Per quest’ultima è in vantaggio Filippo Pietropaolo, ex consigliere del Catanzarese. Il secondo nome forzista spetta al Vibonese (nel qual caso l’indicazione dovrebbe arrivare dall’area Mangialavori) oppure al Reggino (dunque al gruppo che fa riferimento al deputato Francesco Cannizzaro). Se il posto in giunta andasse in quota Mangialavori, all’area Cannizzaro spetterebbe l’indicazione del presidente del consiglio regionale (in questo caso il favorito sarebbe l’uscente Giovanni Arruzzolo).
Altri alleati: Coraggio Italia sarà rappresentato in giunta e in pole position, dopo l’ottima performance elettorale, è Francesco De Nisi. L’Udc, invece, rischia di perdere la postazione, a favore di una nomina tecnica. Mentre quasi certamente resterà fuori Forza Azzurri. Altro aspetto da tenere in conto sono le quote rosa: in giunta dovranno sedere due donne. Apertissima, a questo punto, la partita per la vicepresidenza: Spirlì, tra problemi politici e imbarazzo “contabile”, pare sempre più lontano dal ritorno in Cittadella regionale. Spetta alla Lega individuare un sostituto per sedare la mini rivolta interna (che minaccia di diventare un terremoto). Occhiuto incontrerà Salvini presumibilmente all’inizio della prossima settimana. Il leader del Carroccio dovrà mediare tra le spinte che lo porterebbero a scegliere un esterno e il desiderio degli eletti di vedersi rappresentati. Per Occhiuto la giunta non è, al momento, una priorità. Per qualcun altro rischia di diventare un grosso mal di testa.
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