Per Minasi si aprono (in surroga) le porte del Senato. Ora deve scegliere
Assegnato alla Lega calabrese il seggio libero dopo la scomparsa di Saviane. Una postazione incompatibile con quella di assessore regionale

REGGIO CALABRIA Venerdì scorso la prima giunta alla Cittadella regionale, nella serata di giovedì l’apertura di un’altra possibilità: quella dell’approdo in Senato. In due giorni per Tilde Minasi, neo assessore regionale alle Politiche sociali, si sono aperte due strade politiche importanti e inconciliabili, visto che il ruolo di senatrice è incompatibile con la delega appena acquisita.
Torniamo a giovedì sera: la giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari di Palazzo Madama, presieduta dal senatore Maurizio Gasparri, si riunisce per decidere a chi assegnare il seggio rimasto vacante in Veneto dopo la scomparsa del parlamentare leghista Paolo Saviane. E, dopo una lunga discussione, «pone ai voti la proposta di attribuire il predetto seggio alla lista Lega nella regione che ha ottenuto il più alto quoziente, che non ha dato luogo ad attribuzione di seggi nell’ambito delle varie circoscrizioni, ossia la regione Calabria, con l’accertamento che il primo dei non eletti della lista Lega è la candidata Clotilde Minasi». La Giunta, a maggioranza, approva la proposta messa ai voti dal Presidente. Decisione che pone davanti a Minasi una scelta da effettuare a strettissimo giro, visto che il neo governatore Roberto Occhiuto vuole imporre da subito un’accelerazione all’attività della giunta regionale. Pochi giorni per riflettere e due passaggio obbligati: quello con il presidente della giunta regionale e un altro, strettamente politico, con il leader nazionale della Lega Matteo Salvini. Tutto con un osservatore interessato: Fausto De Angelis, piazzato dopo Minasi nella lista “Lega Salvini premier” e, in caso di rifiuto dell’assessore reggino, si troverebbe catapultato a Roma per la chiusura della legislatura.