CATANZARO Si è concluso con l’assoluzione di Alessandro Provenzano lo stralcio del processo “Andromeda” contro i clan Iannazzo, Daponte e Cannizzaro. A comunicarlo il legale dell’imputato che era difeso dall’avvocato Massimiliano Carnovale. L’operazione “Andromeda” è stata eseguita il 14 maggio del 2015 e condotta dalla Squadra mobile e dal Gico della Guardia di finanza coordinati dalla Dda di Catanzaro. Nell’inchiesta Alessandro Provenzano era accusato di intestazione fittizia di quote societarie afferenti due società: una avente ad oggetto il settore della distribuzione commerciale e l’altra operante nel settore delle costruzioni edilizie. Per tali delitti lo stesso era stato attinto da ordinanza di custodia cautelare in carcere, successivamente annullata. La tesi accusatoria sosteneva che l’effettivo titolare delle quote societarie fosse Vincenzino Iannazzo, sempre secondo l’accusa reale proprietario e gestore di fatto delle società, il quale si avvantaggiava in maniera sistematica e continuativa della ripartizione degli utili societari, con l’elusione di possibili misure di prevenzione a suo carico. Il Tribunale di Lamezia Terme, nella persona del Giudice dottor Domenico Riccio, ha quindi ha assolto Alessandro Provenzano «perché i fatti non sussistono».
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