Riceviamo e pubblichiamo
Cinquantaquattro lavoratori delle cliniche Misasi-San Bartolo scrivono al presidente della regione nella sua veste di commissario regionale alla Sanità, al presidente della commissione consiliare regionale Sanità, Michele Comito, chiedere un tavolo di confronto.
Gentilissimi Presidente della Regione Calabria, Commissario straordinario Sanità Regione Calabria, Presidente della Commissione Sanità Regione Calabria, fratelli Greco Gruppo Igreco,
siamo un gruppo di lavoratori delle cliniche cosentine Misasi-San Bartolo e scriviamo la presente lettera in quanto stiamo vivendo un periodo particolarmente difficile della nostra vita.
Dopo lunghi e faticosi anni di lavoro, viviamo infatti la paura di essere licenziati. Non vi nascondiamo che le nostre cliniche – diciamo “nostre” perché le sentiamo tali – sono state utilizzate, negli anni, come un “postificio” dalla cattiva politica, con l’inevitabile conseguenza di un consapevole ed enorme esubero di personale, che ha portato la Società ad un quasi fallimento.
Tutte le Istituzioni e i politici, in modo ufficiale e/o ufficioso, sono sempre stati a conoscenza della situazione vergognosa delle nostre strutture, ma ognuno ha fatto finta di nulla perché ha avuto benefici, politici e non, soprattutto in termini di assunzioni: parliamo di ex sindaci, parenti di politici, ecc., ci fermiamo qui perché l’elenco sarebbe troppo lungo!
Fatto sta che a maggio del 2021, mentre si paventava la chiusura totale per fallimento, come purtroppo era già capitato negli anni passati alla struttura sanitaria “Villa Ortensia”, di cui tutto il personale è stato lasciato senza lavoro, c’è stato il salvifico passaggio di proprietà delle suddette cliniche alla famiglia Greco la quale, sin da subito, ha pagato con puntualità le nostre spettanze e i nostri stipendi, eliminando ogni privilegio economico, fra l’apprezzamento di tutti noi.
Non ce ne voglia la famiglia Morrone, ex proprietaria delle cliniche, che comunque ringraziamo per ciò che ha fatto nel tempo, ma non eravamo abituati a tanta puntualità e a tanto rispetto nei confronti del personale.
Leggiamo sui giornali che le organizzazioni sindacali stanno facendo di tutto per evitare licenziamenti, ma è bene che si sappia che questo esubero, che ha determinato il quasi fallimento della Società a guida Morrone, interessa principalmente il personale non sanitario (amministrativi, centralinisti, e simili) e che tutti sapevano essere in esubero, oltre i parametri di legge e in diversi casi si tratta di persone senza titolo e remunerate ingiustamente dalla società (a guida Morrone) per attività non pertinenti alla stessa.
Anche l’esubero oltre i parametri di legge degli OSS (operatori socio-sanitari) era risaputo da tutti, parrebbe essere pari a 23 unità, ma ad oggi è stato parzialmente ridimensionato dall’assunzione di alcuni presso l’Asp e l’Azienda ospedaliera.
Proprio per questo, cari Presidente della Regione Calabria, Commissario straordinario Sanità Regione Calabria, Presidente della Commissione Sanità Regione Calabria, fratelli Greco Gruppo Igreco,
vi chiediamo
di sedervi il prima possibile ad un tavolo per individuare un percorso che possa portare a evitare il licenziamento anche di un solo oss e, ove possibile, limitare al minimo anche quello di altre figure, sempre compatibilmente alle casse della Società, per permetterci di lavorare con la giusta serenità.
Per quanto ci riguarda, lì ove vorrete, potrete riutilizzarci all’interno del gruppo, perché ci riteniamo grandi lavoratori e vogliamo servire e guadagnare onestamente il nostro stipendio, che dà da mangiare a noi e alle nostre famiglie.
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