ROMA «Abbiamo fatto una riunione antibiotica per ripristinare il sistema immunitario del Movimento, quindi state tranquilli». Lo ha detto il fondatore del M5s Beppe Grillo al termine dell’incontro con Giuseppe Conte. Uscendo dallo studio del notaio Luca Amato Grillo è uscito tenendo a braccetto Conte. Nelle circa due ore e mezza di riunione tra Conte, Grillo e i legali dal notaio Luca Amato, secondo quanto riferiscono fonti vicine all’ex premier, tutti i legali hanno concordato che le delibere sono valide alla luce del regolamento del 2018. Quindi, spiegano le stesse fonti, si presenterà al Tribunale di Napoli immediatamente istanza di revoca alla luce di questo documento che certifica la piena regolarità offrendo al giudice della causa di poter prendere atto della validità e quindi efficacia delle delibere contestate. Si confida che gli elementi emersi consentano di poter ottenere una tempestiva revoca.
Il garante aveva nei piani un incontro con Roberto Fico, Di Maio e Virginia Raggi. Ma Il presidente della Camera, però, è stato messo fuori gioco oggi da un’indisposizione. È stato invece lungo e «positivo» – si racconta -l’incontro fra Grillo e il ministro degli Esteri. Mentre in serata le consultazioni si sono spostate negli uffici di Luca Amato, il notaio spesso utilizzato dal Movimento per certificare i propri atti. Raggi ne è uscita senza parlare con i numerosi giornalisti che per tutta la giornata hanno fatto spola fra hotel e studi legali della Capitale.
Alla vigilia della missione romana Grillo aveva frenato l’idea di Conte di una rapida consultazione per modificare lo statuto e poi arrivare a una conferma della sua leadership che, ha detto nei giorni scorsi, «non può dipendere dalle carte bollate». Grillo, secondo la strategia preparata prima del blitz romano, intende muoversi seguendo le linee dello statuto approvato un anno fa che, per dirla con il fondatore, «ha acquisito reviviscenza». Quindi punterebbe alla nomina del comitato di garanzia (tre membri, che non ricoprono cariche elettive, votati in Rete fra una rosa di almeno sei nomi proposti dal garante) e poi far ripartire la macchina, seguendo la strada che porta alla votazione del comitato direttivo o del presidente. Un’altra ipotesi circolata in queste ore sarebbe quella della creazione di un nuovo “contenitore”: considerata invece più insidiosa, soprattutto dal punto di vista legale. In questo scenario c’è anche chi non esclude la prospettiva della scissione. Un rischio che nessuno dentro al Movimento – al momento – vorrebbe correre.
Al Nazareno si guarda con attenzione all’evoluzione della situazione pentastellata. Ma si spiega che la linea del Pd è di non intervenire nella situazione di altri partiti anche se si osserva che la prospettiva di un fronte progressista con il M5s resta salda. Nei ragionamenti dei pochi pentastellati che hanno voglia di parlare, ricorre la parola caos. Molti parlamentari 5s gradirebbero avere quanto prima un confronto con Grillo. Un altro nodo che resta da chiarire è se le prossime scelte verranno prese su SkyVote o, come faceva il Movimento prima del nuovo corso, sulla piattaforma Rousseau.
x
x