LAMEZIA TERME Un vero e proprio “sussulto” quello che arriva dall’opposizione nei confronti dell’amministrazione comunale di Lamezia Terme. Ma anche un invito al dialogo e al confronto, quello per intenderci che manca da troppo tempo, e nonostante le numerose criticità e problematiche che investono la città lametina. È un po’ questo il senso dell’incontro organizzato oggi in via Perugini dal consigliere comunale di minoranza, Rosario Piccioni, in prima fila – e non è la prima volta – e pronto ad aprire un varco in un oblio di silenzi e indifferenza. Nel corso della conferenza stampa Piccioni ha fatto il punto sull’attuale situazione in città e per esortare la giunta guidata dal sindaco Mascaro «a fare qualcosa in più».
E lo fa elencando tutte le emergenze e le criticità croniche e a quanto pare quasi “irrisolvibili”: dal verde pubblico che non gestisce alcuna impresa e che potrebbe presto essere affidato direttamente ma solo per qualche mese, al progetto “SARA”, il palazzetto dello sport, gli impianti sportivi, l’ex cantina sociale, le “cartelle pazze” e l’aeroporto di Lamezia. «Di fronte al nuovo insediamento, dopo la lunga sospensione, – spiega Piccioni al Corriere della Calabria – avevamo pensato di tenere un atteggiamento responsabile, di fiducia, per consentire all’amministrazione Mascaro di lavorare. Ma, di fronte al più totale silenzio, non potevamo più stare zitti». «Il nostro – precisa – è un segnale rivolto a tutte le forze politiche, sociali, civili di questa città per iniziare di dibattere di nuovo della vita cittadina, altrimenti si riduce tutto al silenzio, ed è inaccettabile. Noi non vogliamo soltanto muovere delle critiche, ma anche fare proposte, guardare ad una opposizione che sia propositiva e costruttiva. All’interno delle commissioni e del consiglio comunale si sta facendo un buon lavoro, la parte esecutiva della giunta e del sindaco, in questi mesi, non ha affatto dato quelle risposte che la città merita».
E, tra le tante emergenza, due spiccano particolarmente: il finanziamento per il progetto “SARA” e il caso Sacal: «Il progetto “SARA” – ha spiegato Piccioni – è quello a più alto finanziamento mai ricevuto dalla città di Lamezia. Ma, a distanza di 9 anni, non solo l’opera non è completata, non solo non è partito alcun cantiere, ma manca proprio la progettazione definitiva. E questo è il segnale di un’amministrativa, soprattutto per la parte politica, completamente assente ed è inaccettabile». «Pensare oggi ai finanziamenti, come Pnrr o Pinqua, è futuristico e molto aleatorio. Se non siamo stati capaci a spendere in 9 anni 30 milioni, non si capisce come sarà possibile spenderne 100».
Su Sacal «sono anni che noi denunciamo che Lamezia ha perso il ruolo guida che doveva avere. Ha perso le quote della maggioranza relativa, con un ruolo sempre più defilato, e in questi casi c’è chi se ne approfitta. I vari presidenti e amministratori delegati hanno sempre cercato di portare le attenzioni sugli altri scali, Crotone e soprattutto Reggio Calabria a discapito di Lamezia e non è una questione campanilistica ma solo numerica perché lo scalo lametino oggettivamente ha la possibilità di fare il salto di qualità». «Processi che non sono stati gestiti e ora Lamezia, con la vendita delle quote che passeranno dal privato alla Regione, avrà ormai una quota minima delle azioni della società, e soprattutto non avrà alcun ruolo e non tutela i lavoratori stagionali e precari. L’auspicio è che Lamezia conti con i fatti e non solo con le parole, ci auguriamo che questi nostri input e stimoli siano visti in modo positivo e propositivo e che l’amministrazione, nell’interesse dei cittadini lametini, possa tornare a camminare. Cosa che, in questo momento, non si percepisce affatto».
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