COSENZA Udienza preliminare al Tribunale di Cosenza, dinanzi al gup Piero Santese, per i sedici imputati nel procedimento scaturito dall’inchiesta denominata “Sistema Cosenza”. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm (leggi qui), il giudice per l’udienza preliminare ha sospeso la seduta prima di decidere sulla richiesta avanzata dai legali di Massimo Scura, Sergio e Francesco Rotundo, insieme ad altri avvocati del collegio difensivo in merito alla questione di incompatibilità territoriale del giudice di Cosenza, in favore del collega di Catanzaro. Richiesta respinta.
Nell’elenco degli indagati figurano: Antonio Scalzo (dirigente Asp); Fabiola Rizzuto (dirigente Asp); Aurora De Ciancio (dirigente Asp); Nicola Mastrota (dirigente Asp); Bruno Zito (dirigente Asp); Vincenzo Ferrari (dirigente Asp); Massimo Scura (già commissario Asp); Antonio Belcastro (ex dirigente regionale); Saverio Cotticelli (già commissario Asp); Carmela Cortese, Raffaele Mauro, Luigi Bruno, Francesco Giudiceandrea, Giovanni Lauricella, Remigio Magnelli e Maria Marano.
L’inchiesta coordinata dalla procura di Cosenza, guidata da Mario Spagnuolo mira a far luce sulla mancata o parziale presentazione dei bilanci 2015, 2016 e 2017 dell’Azienda sanitaria provinciale bruzia. «Dal 2018 in poi – aveva sottolineato il procuratore in conferenza stampa – non si hanno più notizie». Nessuno si sarebbe assunto la responsabilità di avallare i falsi che hanno caratterizzato il passato. «L’Asp di Cosenza – aveva aggiunto il procuratore – governa somme per circa 1 miliardo e 200 milioni di euro l’anno, in particolare ben 700 milioni di euro nel 2017 vengono destinati all’acquisizione di beni e servizi di strutture private convenzionate». I responsabili, «ovvero coloro che avrebbero dovuto predisporre il bilancio erano consapevoli dei falsi che stavano ponendo in essere e si adoperavano per far quadrare i conti». Tra le persone offese, oltre all’Asp di Cosenza, figurano Angelo Gallo e Roberto Cundari.
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