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Il progetto

Corigliano Rossano, il nuovo ospedale prende forma. Arrivate le prime travi in acciaio

Arrivati da Venezia i Tir con una parte del colonnato. Presenti all’evento i consiglieri regionali Graziano, Straface e Tavernise

Pubblicato il: 11/04/2022 – 18:08
di Marco Lefosse
Corigliano Rossano, il nuovo ospedale prende forma. Arrivate le prime travi in acciaio

CORIGLIANO ROSSANO Il nuovo ospedale della Sibaritide verrà su come un Lego. Esattamente due mesi fa con le telecamere dell’Eco in Diretta entrammo nella pancia del costruendo nosocomio di contrada Insiti per renderci conto dal vivo lo stato di avanzamento della struttura. Accompagnati dal project manager della società concessionaria D’Agostino, Domenico Petrone, ad inizio febbraio visitammo il cantiere del piano terra, le fondamenta. Oggi su quel piano terra è già stato realizzato il piano -1 con tutta la fitta rete di solai. Stiamo parlando di una superficie di oltre 33mila metri quadri: un molosso su cui poggeranno i restanti piani del nuovo ospedale. Si va avanti a velocità di crociera senza perdere nemmeno un giorno rispetto alla tabella di marcia che dovrebbe vedere l’ultimazione dell’opera entro il primo semestre del 2024.
Poche settimane fa, inoltre, eravamo stati anche nelle officine dell’azienda Tecnostrutture, a Noventa di Piave, in provincia di Venezia per vedere a che punto era la realizzazione di tutta la struttura in acciaio che, sotto forma di moduli, dovrebbe andare a comporre, pezzo su pezzo, il grande puzzle del nuovo ospedale.
Anche in quel caso gli alti forni delle fonderie erano all’opera. Tant’è che stamattina il primo carico, partito dal profondo Veneto, è arrivato in sede a Corigliano-Rossano per scaricare le prime colonne d’acciaio che saranno impilate nei plinti cementati sulle fondamenta già a partire dalla settimana prossima.

I numeri del nuovo ospedale

Per avere un’idea della complessità dell’opera, il project manager della società concessionaria, ci ha dato qualche numero. La struttura portante e “leggera” (costruita con le nuove tecniche antisismiche) sarà composta da circa 500 colonne e quasi 4.000 travi d’acciaio che a loro volta saranno riempiti di calcestruzzo con anima sempre in acciaio.
Numeri giganteschi che farebbero pensare a tempi lunghissimi di realizzazione. E invece no. Di fatto, il lavoro “sporco”, quello che richiedeva tempi più lunghi come le fondamenta ed il piano -1 completamente in cemento armato, è stato fatto. D’ora in poi sarà come una costruzione Lego con i pezzi della struttura che verranno issati un po’ per volta: «già a partire dalla settimana dopo Pasqua», conferma l’ingegnere capo Domenico Petrone. Che poi precisa l’impegno e l’attenzione massima che l’azienda sta dedicando alla realizzazione dell’opera. «Soprattutto in questo periodo – precisa Petrone – con un cantiere che rimane continuamente condizionato dalla Borsa del Metallo di Londra dove i prezzi variano vertiginosamente di ora in ora per via della grande incertezza che c’è in questi mesi sui mercati. È una situazione nuova, inedita – aggiunge – che ci costringe a rivedere i piani delle commesse e degli ordini ad ogni istante».
Ad ogni modo la priorità è che l’ospedale venga su nel più breve tempo possibile. «Su questo – ha ribadito Petrone – non c’è dubbio. È per questo che siamo qua e ci stiamo impegnando come non mai. L’azienda prima di tutti vuole che questo ospedale sia una realtà operante e produttiva di servizi, il prima possibile».

Il sopralluogo di Graziano, Straface e Tavernise

E intanto stamani, allo scarico delle prime colonne d’acciaio di Tecnostrutture c’erano anche i consiglieri regionali del territorio Giuseppe Graziano (Udc), Pasqualina Straface (Fi) e Davide Tavernise (M5s).
«È opportuno – hanno detto i tre consiglieri ai margini del sopralluogo – che sui grandi temi e le questioni che riguardano il territorio ci sia una visione comune da parte della politica, in modo che si navighi tutti insieme verso un’unica direzione con l’intento di fornire quest’area della Calabria di servizi e diritti che ad oggi non gli sono riconosciuti» E questa regola aurea vele soprattutto per la madre di tutte le questioni della Sibaritide e di Corigliano-Rossano: la sanità.
«A distanza di un anno e mezzo dalla consegna dei lavori – ha dichiarato ancora Graziano, Straface e Tavernise – possiamo dire che il nuovo nosocomio della terza città della Calabria sarà presto una realtà nella rete sanitaria e ospedaliera regionale… Qui si va avanti. Ed è quello che abbiamo chiesto, con determinazione, anche stamani alla società concessionaria. Perché Corigliano-Rossano e la Sibaritide hanno bisogno di un nuovo ospedale ma principalmente di un centro di eccellenza sanitario che aiuti a superare i tantissimi disservizi che oggi subiscono i cittadini per vedersi riconosciuto il diritto alla salute. Abbiamo ricevuto rassicurazioni in merito, tant’è che proprio stamani una delle aziende fornitrici del concessionario ha consegnato i primi componenti dello scheletrato dell’ospedale di Insiti. Nei prossimi giorni saranno issati e si inizierà a vedere la struttura anche al di fuori dell’area di cantiere. Il nuovo ospedale della Sibaritide – hanno concluso – sarà presto realtà».

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