CATANZARO «Squilibrio insediativo e periferizzazione dei territori». Sono questi due dei principali fenomeni che emergono dal primo rapporto sul disagio abitativo in Calabria, rapporto curato dal Dipartimento Lavori pubblici della Regione Calabria e riferito al 2021. Dall’analisi emergono le numerose criticità nel settore, ulteriormente aggravate dalla crisi economia e sociale.
«La percentuale di enti che ha partecipato alla rilevazione – si legge anzitutto nelle conclusioni del report – si attesta intorno al 50% del totale, con una varietà ed articolazione dei dati, tuttavia, estremamente diversificata. Ciò ha reso più complesso, e in qualche modo meno immediata, la lettura e l’elaborazione dei dati stessi. Il presente rapporto, riferito al 2021, risente del perdurare della pandemia che ha causato molteplici difficoltà: alcuni dipendenti comunali hanno lamentato la carenza di personale per la ricerca dei dati o addirittura l’inesistenza di atti utili a stilare un quadro preciso della situazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, perché privi di archivi. Dalla rilevazione è emerso che numerose famiglie non dispongono di adeguate abitazioni, sono costrette a vivere in condizioni di degrado e si recano spesso presso gli enti comunali per avere risposte concrete attraverso l’attuazione di giuste politiche sociali». Il rapporto regionale spiega poi che «gli alloggi necessitano di interventi di manutenzione straordinaria, interventi di efficientamento energetico per poter garantire un corretto comfort interno, attraverso la realizzazione di isolamento termico delle pareti perimetrali e dei tetti, la sostituzione degli infissi e la realizzazione di nuovi impianti (termici, idrici, elettrici). Diversi Comuni hanno segnalato la necessità di ricevere finanziamenti pubblici per poter effettuare lavori di manutenzione straordinaria, non più rinviabili, al fine di poter garantire l’incolumità e la sicurezza degli assegnatari, costruire infrastrutture resilienti e promuovere una innovazione equa, responsabile e sostenibile, sviluppare infrastrutture di qualità, affidabili e resilienti, per supportare lo sviluppo economico ed il benessere degli individui». Il Dipartimento Lavori pubblici della Regione specifica che «il presente documento di aggiornamento della stima del fabbisogno abitativo in Calabria pone in evidenza due fenomeni ancora fortemente attuali e probabilmente in fase di intensificazione: lo squilibrio insediativo della Calabria e la periferizzazione dei territori. I comuni che hanno risposto al questionario su 404 sono solo 187, il 46,28 per cento, che corrisponde al 61 per cento della popolazione presente nella Regione Calabria, da questi dati parziali raccolti emerge una grande richiesta di alloggi sociali. Questo è dovuto principalmente alla carenza di lavoro, alla crisi economica e alle molteplici difficoltà causate anche dal perdurare della pandemia».
Così conclude il report del Dipartimento Lavori pubblici della Regione. «Dai risultati e soprattutto dall’analisi dei punti meno chiari emersi nel corso della rilevazione 2021, sono stati individuati obiettivi e nodi da affrontare nella rilevazione 2022: 1 coinvolgere nella rilevazione il 100% dei Comuni, al fine di avere la mappatura completa del territorio regionale; 2 definire meglio gli indicatori relativi al fabbisogno abitativo, valutando anche il possibile coinvolgimento nella rilevazione degli Uffici dei Servizi sociali comunali; 3 coinvolgere nel processo di rilevazione anche le Commissioni di assegnazione alloggi; 4 stimolare e sensibilizzare i Comuni in merito all’obbligo di provvedere al periodico aggiornamento delle graduatorie di assegnazioni alloggi nei termini previsti dalla legge regionale 32/96, nonché alla verifica periodica della permanenza dei requisiti di assegnazione degli alloggi e ad un accorto e ponderato utilizzo dei provvedimenti di requisizione di alloggi; 5 coinvolgere in maniera più diretta Aterp, al fine di acquisire informazioni di maggior dettaglio sugli alloggi di competenza. In linea generale, è chiaro che sollecitare e sostenere il confronto costante con tutti i soggetti coinvolti al fine di studiare strategie comuni nel campo dell’edilizia residenziale pubblica può costituire un punto di forza importante per una corretta programmazione delle risorse e degli interventi in ambito regionale. La Regione Calabria è attualmente impegnata nella ridefinizione delle strategie di governo del territorio appropriate ad una fase che, ormai da tempo, non è più di espansione ma di razionalizzazione e rigenerazione urbana, focalizzata prioritariamente a risolvere i fabbisogni insediativi all’interno di tessuti già urbanizzati, tutelando allo stesso tempo gli spazi verdi, agricoli e naturali dentro e fuori gli abitati, esistenti. Va in questo senso la legge regionale 32/1996, tesa a fornire basi giuridiche e procedurali più efficaci al contenimento del consumo di suolo, alla rigenerazione urbana, alla densificazione delle zone già urbanizzate, ma sottosviluppate o abbandonate (come nel caso di molte periferie e delle aree industriali dismesse), alla riqualificazione della città consolidata in termini di servizi, sicurezza, efficienza energetica e più alta qualità complessiva dell’abitare». (redazione@corrierecal.it)
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