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IL PREMIO

L’arbitro Orsato motiva i giovani arbitri di Rossano: «A 16 anni dicevo che a 30 sarei arrivato in Serie A» – VIDEO

Il fischietto internazionale reduce da Milan-Atalanta a Corigliano Rossano per ricevere il premio della sezione Aia intitolato a Gianni Beschin

Pubblicato il: 17/05/2022 – 13:31
di Luca Latella
L’arbitro Orsato motiva i giovani arbitri di Rossano: «A 16 anni dicevo che a 30 sarei arrivato in Serie A» – VIDEO

CORIGLIANO ROSSANO Da Milano, dove ha diretto Milan-Atalanta a Corigliano Rossano, il passo è stato brevissimo per Daniele Orsato. L’arbitro internazionale, considerato tra i migliori al mondo e premiato nel 2020 come tale, ha fatto visita alla sezione dell’Associazione italiana arbitri di Rossano per ricevere il premio “Gianni Beschin”, arbitro internazionale e veneto come Orsato, che viveva da anni a Corigliano Rossano, deceduto a febbraio 2021.
Nell’occasione a Domenico Fabio Macrina della sezione di Reggio Calabria, quale miglior arbitro emergente nel campionato di Eccellenza calabrese è andato, invece, il premio “Cosimo Bellucci-Giuseppe Savoia”, in memoria dei due arbitri della Sezione di Rossano e scomparsi di recente.

Orsato, poi, si è intrattenuto con circa duecento giovani arbitri per tenere una riunione tecnica ma soprattutto motivazionale. Il fischietto veneto ha raccontato la sua storia, condita da tanti aneddoti, spingendo i ragazzi a dare sempre il massimo. Ha rivelato come un giovane elettricista che non «spiccicava una parola di inglese», facendo sacrifici, lavorando e studiando, sia diventato uno dei migliori arbitri del mondo fino ad arbitrare la finale di Champions Leaugue 2020 tra Paris Saint Germain e Bayern Monaco o la semifinale – sempre di Champions –  Real Madrid-Manchester City dello scorso 4 aprile.
«Voi siete fortunati – ha detto nel raccontarne uno – perché avete il preparatore atletico: ai miei tempi io non ero il migliore nella tenuta atletica e dovevo allenarmi tutti i giorni, con la pioggia, con la neve, quasi mai col sole come voi. I miei preparatori atletici erano i cani che trovavo per strada dai quale dovevo correre via».

Orsato – come lo si vede in campo, postura da arbitro, tono di voce perentorio, fare deciso – ha coinvolto i giovani arbitri nella sua particolare lezione, sottolineando anche cose semplici: «Nessuno farà le cose per voi. E se volete diventare arbitri internazionali al posto mio state pur tranquilli che io non vi farò posto perché i vostri traguardi ve li dovete conquistare da soli. Ai miei figli oggi insegno che sono più bravi del papà. A mia madre, quando avevo 16 anni, ho detto che a 30 avrei arbitrato in Serie A, e così è stato».

Ai microfoni de L’altro Corriere Tv, il fischietto di Schio ha ricordato la figura di Beschin. «Gianni era veneto ed è motivo di orgoglio essere qui. Conoscevo Gianni molto bene, dovevamo incontrarci ma poi si è consumata la tragedia. Ha rappresentato tanto per gli arbitri italiani, era un esempio sotto l’aspetto tecnico, atletico, associativo. Sono emozionato perché Gianni aveva una voglia di vivere incredibile ed a noi che lo abbiamo conosciuto e lo abbiamo visto in tutte le sue grandi partite, rimarrà per sempre nel nostro cuore e nei nostri ricordi. Sono onorato – ha concluso Orsato – di essere ospite di questa terra meravigliosa».
All’evento erano presenti anche Franco Longo, presidente del comitato regionale arbitri della Calabria, Stefano Archinà del Comitato nazionale e Francesco Filomia, presidente della sezione Associazione di Rossano. (l.latella@corrierecal.it)

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