CORIGLIANO ROSSANO Tutto ed il contrario di tutto. Dal congresso ad oggi, tra i meandri del Partito democratico di Corigliano Rossano sono stati sovvertiti tutti i pronostici: il nuovo segretario cittadino è Franco Madeo. Già segretario cittadino di Rossano, sostenuto anche dai maggiorenti provinciali del partito, al primo turno aveva ottenuto meno voti del suo competitor, Giuseppe Tagliaferro e di Maria Cacciola, non qualificatasi allo spareggio finale. La storia politica d’Italia insegna, però, che quando vince il secondo perché si accorda col terzo, c’è sempre un prezzo da pagare.+
E così, alla fine, Madeo l’ha spuntata trovando un’intesa col “terzo polo” del partito, quello rappresentato da Cacciola, espressione diretta del sindaco di Corigliano Rossano – comunque mai tesseratosi – tra le fila dem, sorto appena qualche mese fa, con l’iscrizione di alcuni vicinissimi a Stasi. Una mossa molto criticata, soprattutto dalle anime che oggi appoggiano lo stesso Madeo che in quei giorni avevano accusato il primo cittadino di tentare un’opa sul partito.
Al ballottaggio erano disponibili 30 voti tramite delegati. Madeo al primo turno ne aveva ottenuti 10, Tagliaferri 13, Cacciola 7. L’ha spuntata con 18 voti: i numeri dicono che il neo segretario è stato suffragato dai suoi, dai 7 stasiani e da uno che aveva sostenuto la mozione Tagliaferro.
Stasi da tempo è alla ricerca di una sponda verso Pd, perché sa bene che soltanto con le spalle coperte da un partito può continuare a fare politica, quindi ricandidarsi, o meglio, provare a concorrere per una poltrona romana.
D’altronde l’ha ammesso candidamente, in più occasioni, anche durante i (primi) tentativi di avvicinamento al partito. Uno di questi – le “presidenziali” alla Provincia – lo aveva “bruciato” e dalle urne ne era uscito con le ossa rotte due volte: sconfitto e messo alla gogna dal responsabile nazionale per gli enti locali del partito ed ex ministro Francesco Boccia (qui la notizia e qui).
Il congresso cittadino, invece, sta fornendo una seconda chance a Stasi (lo avevamo accennato qui). La sua componente è risultata decisiva nella vittoria di Madeo che – si mormora – abbia accettato alcune condizioni: l’ingresso del partito nella risicata maggioranza che sostiene il sindaco e l’appoggio alla ricandidatura alle amministrative 2024. Stasi dal canto suo smentisce categoricamente, precisando che la priorità è l’unità di tutto l’arco di centrosinistra (lo aveva detto anche qui). Basteranno, però, le prossime settimane per capire come andrà a finire. Addirittura i ben informati riferiscono che la sedia del settimo assessore, mai nominato, al tavolo della giunta – che comunque conta già un assessore con la tessera del Pd – sia da mesi libera per un rappresentante democrat, in alternativa ad un’eventuale rotazione della presidenza del consiglio comunale. Posizioni alle quali ambiscono oggi alcuni nuovi sponsor di Madeo. Si vedrà anche questo.
Ma ci sarà, però, da fare i conti con la “quinta colonna”, ovvero la filosofia di pensiero di Tagliaferro che rappresenta il 46% del partito, alimentata da Gino Promenzio e Aldo Zagarese, ad oggi l’unico componente del gruppo Pd in consiglio comunale. Entrambi collocati fermamente all’opposizione, un loro allineamento alle posizioni del governo Stasi è da considerarsi come eresia.
Infine, sembrerebbe sia in partenza una lettera indirizzata ad Enrico Letta, Francesco Boccia e Nicola Irto in cui si sottolinea la linea di condotta tenuta dal sindaco nei confronti del partito.
Insomma, le prossime settimane saranno caldissime e decisive per le sorti del Pd di Corigliano Rossano, se è vero com’è vero che il Dna dem porta da sempre in dote correnti, frizioni, conflitti fratricidi che, in città, lo hanno ridotto al 7%. (l.latella@corrierecal.it)
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