SCILLA Pienamente legittimo il diniego opposto dal Comune di Scilla alla concessione del Castello Ruffo ai privati. E nessun risarcimento dovuto per la mancata concessione. È la decisione adottata dal Consiglio di Stato che con sentenza n. 4438/2022 (Presidente ed Estensore Claudio Contessa) ha accolto le tesi difensive del Comune di Scilla (difeso dagli avvocati Francesco Cardarelli e Oreste Morcavallo), dichiarando improcedibile il ricorso degli operatori economici che richiedevano la concessione del Castello Ruffo ed il risarcimento dei danni nei confronti del Comune.
In primo grado il Tar di Reggio Calabria aveva accolto il ricorso proposto da alcune imprese in relazione all’uso del castello Ruffo di Scilla, imputando al Comune l’illegittimità del provvedimento che negava loro la concessione di alcuni locali dell’immobile.
Avverso alla sentenza il Comune di Scilla ha proposto appello al Consiglio di Stato, che – con la sentenza appena pubblicata – ha aderito alle tesi difensive dei legali del Comune, ritenendo «insussistenti i presupposti per l’annullamento del diniego del Comune all’uso in concessione del Castello, sia per il risarcimento del danno».
Il Consiglio di Stato ha dunque accertato definitivamente la piena correttezza e legittimità dell’operato dell’amministrazione comunale, teso alla migliore tutela del Castello Ruffo, patrimonio culturale della Calabria.
Gli avvocati Francesco Cardarelli ed Oreste Morcavallo si legge in una nota «hanno espresso soddisfazione per l’esito del giudizio, e gli innovativi principi espressi in tema di tutela risarcitoria».
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