Ancora una volta le motivazioni per il voto amministrativo a Catanzaro non comprendono la “qualità” dei concorrenti, ma si limitano a scrutare in superficie, mettendo in rilievo la preoccupazione che il numero dei votanti si è ridotto rispetto alle amministrative del 2017.
Il calo demografico, lo hanno riportato nei giorni scorsi i giornali locali e viene vissuto in taluni ambienti come una disdetta che influirebbe negativamente sulla “qualità” del primo cittadino e dello stesso Consiglio comunale. Si ritorna, dunque, anche per le stesse ragioni evidenziate nelle precedenti consultazioni, a portare sulla scena politica qualcosa di già visto di cui non se ne ha bisogno. Lungi dall’intenzione di polemizzare con alcuno, tanto meno con il Sindaco uscente, vorrei fare solo notare come la democrazia sia bella anche in circostanze come quelle ipotizzate, quando il confronto supera la mediocrità anche in presenza di presunte inefficienza di cultura politica. Sarebbe facile per chiunque contraddire i “soloni” pronti ad aprire la bocca senza collegarla al cervello.
Ricordo male o il cento per cento dei candidati a Sindaco a Catanzaro sono avvocati e alcuni anche docenti universitari?
Non sto facendo apologia politica, men che meno dottrina; sono, invece, convinto che le mie scelte su chi dare il voto di preferenza sono assolutamente le migliori. Sto tentando piuttosto di fare osservare a chi in questi giorni si diverte a scrivere senza sufficientemente pesare le parole, che la qualità intellettuale dei candidati sindaci dovrebbe essere di spessore, come ritengo che lo sia in questa tornata elettorale. Stante così le cose, le preoccupazioni di Abramo, per esempio, sono facili da capire e verranno valutate per ciò che sono.
Quel che è certo, invece, è che Catanzaro e il suo hinterland hanno bisogno di quelle attenzioni che sono venute meno nei venti anni di sindacatura Abramo. A volte ripartire da zero, instaurando un rapporto nuovo tra amministrazione e amministrati può essere anche positivo. Quanto meno si evita di commettere gli stessi errori.
Catanzaro ha bisogno di cure e di progetti importanti per cercare di guadagnare il tempo perduto, avendo come obiettivo il ruolo che le compete: essere Capoluogo della Calabria. Ecco perché Catanzaro ospita uffici pubblici dalle funzioni amministrative e sociali considerevoli; con una Università di valore nazionale.
Dopo ci sono le funzioni direzionali cui bisognerà far fronte poichè comportano processi di innovazione e di sostegno per porre la Città al centro di un sistema di relazioni politiche, economiche e culturali con il resto del territorio regionale e nel rapporto con il Governo di Roma.
Già l’avvio della realizzazione della metropolitana di superficie consentirà a Catanzaro un importante salto di qualità. Così come i problemi della viabilità urbana che vanno affrontati urgentemente: dai parcheggi al traffico veicolare specie nel centro della Città. Così come è urgente restituire al Corpo dei Vigili Urbani efficienza e mezzi, facendo ritornare ai servizi istituzionali tutti coloro che sono stati trasferiti nei vari uffici comunali; si garantisce così l’ordine e la sicurezza di cui si ha bisogno urgente. Appare impossibile che la cittadinanza, proprio per la mancanza dei controlli, debba sopportare di essere disturbata anche mentre riposa di notte a causa del rombo di motori manomessi.
Se non si corre ai ripari, non sarà possibile alla città di completare l’iter sociale per porsi con autorevolezza nel novero delle aree metropolitane del Mezzogiorno. La mancanza endemica dei controlli è il peggiore avversario del salto di qualità che si desidera. Il personale della polizia municipale, è indispensabile per la crescita del territorio. Sono aspetti della Città di cui la prossima amministrazione comunale dovrà tenere conto se, come si sostiene, lo sforzo politico dovesse non rispondere agli impegni e alle necessità di Catanzaro.
*giornalista
x
x