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«Questa esperienza resterà nella mia vita»: Abramo si congeda anche dalla Provincia di Catanzaro

Il saluto al Consiglio di Palazzo di Vetro, che “incassa” l’ultimo risultato del presidente: sei milioni necessari per evitare il tracollo dell’ente

Pubblicato il: 24/06/2022 – 17:52
«Questa esperienza resterà nella mia vita»: Abramo si congeda anche dalla Provincia di Catanzaro

CATANZARO «Anche questa esperienza resterà nella mia vita». La commozione si tocca con mano, a Palazzo di Vetro, quando Sergio Abramo conclude il suo ultimo intervento da presidente della Provincia di Catanzaro con la voce rotta da un’emozione che ispira una lacrima sul suo volto e l’applauso dei presenti. È una giornata davvero intensa, di congedi che sono addii, per Abramo, che da martedì non sarà più sindaco del capoluogo calabrese e di conseguenza decadrà anche dalla guida dell’amministrazione provinciale. E così, dopo aver salutato, con un messaggio, il consiglio comunale oggi, Abramo si accomiata, stavolta in presenza, anche il Consiglio provinciale, portando a casa l’ultimo suo risultato conquistato nelle trattative con l’Upi a Roma: 6 milioni di euro dal cosiddetto “Fondino” che consentiranno alla Provincia di Catanzaro, in crisi nera sul piano finanziario, di andare avanti almeno fino alla fine dell’anno assicurando il pagamento degli stipendi ai dipendenti.
Una buona notizia, indubbiamente, nel contesto di un quadro che resta estremamente problematico alla Provincia di Catanzaro, come confermano il dato di fondo del Rendiconto 2021 approvato nell’odierna seduta con l’astensione “collaborativa” dell’opposizione di centrosinistra: un disavanzo di 42 milioni a gravare sulle casse dell’ente, che per 20 anni dovrà sottostare a un piano di riequilibrio da lacrime e sangue. I 6 milioni del “Fondino“ saranno iscritti nel bilancio 2022, poi per gli anni a venire si confida nei passi avanti dell’azione di risanamento.
Quanto alle altre pratiche, il Consiglio provinciale ha poi approvato un atto di indirizzo nel quale si rinuncia alla costituzione in giudizio davanti alla Corte di Londra, dove la Provincia è stata citata da alcuni grandi gruppi bancari per aver annullato derivati milionari: «Abbiamo deciso di puntare sulla giurisdizione italiana – ha spiegato Abramo – perché solo per pagare gli avvocati per la causa londinese avremmo speso 2 milioni, cifra chiaramente improponibile essendo in dissesto, e poi perché in genere a Londra le istituzioni italiane sono soccombenti». Ma i numeri, al tirar delle somme, sono la parte meno importante del Consiglio provinciale. Stavolta c’è un lato umano che prevale, ed è quello che Abramo condensa nei saluti a Palazzo di Vetro. «Ringrazio tutti, in particolare il personale. Quello che abbiamo fatto – ha detto Abramo – è stato un grande lavoro, approvando in poco tempo un piano di riequilibrio che dobbiamo portare avanti e ancora oggi ci stiamo prendendo una grande responsabilità». Infine, anche un piccolo sfogo: «Non mi sono piaciuti alcuni attacchi personali perché ho cercato sempre di non accusare nessuno. Basta con queste faide che non ci portano da nessuna parte. Bisogna fare politica – ha rilevato Abramo – in modo diverso, noi l’abbiamo fatto qui alla Provincia anche grazie all’opposizione, abbiamo lavorato con grande senso di responsabilità e con grande signorilità. Anche questa esperienza alla Provincia resterà nella mia vita». (a. c.)

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