SALERNO Il gup di Salerno Carla di Filippo questa mattina si è riservato di decidere circa le eccezioni sollevate dalla difesa di Marcello Manna, avvocato e sindaco di Rende, imputato insieme al giudice (ora sospeso) della Corte d’Appello di Catanzaro, Marco Petrini, con l’accusa di corruzione in atti giudiziari aggravata dal metodo mafioso per avere agevolato la cosca cosentina Lanzino-Patitucci.
La difesa di Manna – gli avvocati Nicola Carratelli e Olivo – ha sollevato eccezioni sull’inutilizzabilità delle intercettazioni e dell’incidente probatorio di Petrini.
Dal canto suo, il difensore del giudice – che il 12 maggio scorso fatto richiesta di rito abbreviato –, l’avvocato Francesco Calderaro, ha preannunciato che la difesa richiederà la non punibilità del magistrato in ordine all’articolo 323 ter del codice penale, poiché collaborando ha fornito indicazioni utili per assicurare la prova del reato.
Intanto sono state calendarizzate due udienze per novembre nel corso delle quali il gup ascolterà prima Petrini e successivamente Manna.
È stato, infatti Petrini, in seguito alle indagini della Guardia di finanza di Crotone, a raccontare che il 30 maggio 2019 Manna gli avrebbe consegnato la somma di 5000 euro in contanti all’interno una busta da lettere contenuta in una cartellina da studio, data al giudice nel suo ufficio. In cambio Petrini avrebbe alterato «la dialettica processuale inquinando, metodologicamente, l’iter decisionale della Corte d’Assise d’Appello da lui presieduta» emettendo una sentenza di assoluzione nei confronti dell’imputato Francesco Patitucci, difeso da Manna, già condannato in primo grado, con rito abbreviato, a 30 anni di reclusione per concorso nell’omicidio di Luca Bruni avvenuto a Castrolibero il 3 gennaio 2012. La sentenza d’appello che assolve Patitucci, emessa il 4 dicembre 2019 sarebbe, secondo l’accusa, «contaminata in radice dagli eventi corruttivi».
Non solo. Petrini avrebbe a sua volta sollecitato Manna a intervenire in favore di un giovane regista di Lamezia Terme, cugino della moglie di Petrini, presso Giuseppe Citrigno, presidente della Calabria Film Commission. Di mezzo c’era l’attribuzione di un contributo, stabilito dal bando di gennaio 2019, “per l’attrazione e il sostegno di produzioni audiovisive e cinematografiche nazionali e internazionali nel territorio della Regione Calabria”. Il regista ha ottenuto un contributo di 175mila euro a seguito di stipula della convenzione avvenuta in data uno ottobre 2019.
La prossima udienza è stata fissata per il dieci novembre per l’esame di Marco Petrini. (ale. tru.)
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