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Parlamentarie M5S, ecco i primi nomi di (auto)candidati in Calabria. Ma tra i pentastellati c’è disillusione

I parlamentari uscenti si ripropongono, in campo altri volti noti. Ma molti si sono tirati indietro. Malessere per i “paracadutati”

Pubblicato il: 08/08/2022 – 21:08
Parlamentarie M5S, ecco i primi nomi di (auto)candidati in Calabria. Ma tra i pentastellati c’è disillusione

CATANZARO «Quasi duemila cittadini hanno scelto di autocandidarsi per correre con il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni politiche: 1165 per la Camera, 708 per il Senato e 49 per la circoscrizione Esteri. Un ringraziamento a tutti voi per aver deciso di mettere al servizio della collettività la vostra competenza nel rispetto dei principi del Movimento. Con il presidente Giuseppe Conte garantiremo candidature di alto profilo, espressione della migliore società civile per continuare a portare avanti in Parlamento tutte le nostre battaglie per i cittadini». Il lancio di agenzia che riporta la nota del Movimento 5 Stelle alla scadenza del termine per la presentazione delle autocandidature alle Politiche del 25 settembre non dà il senso né la misura della fase difficile che vivono i pentastellati in tutt’Italia, Calabria compresa. Il numero di partecipanti alle “Parlamentarie” appare in generale piuttosto basso, e in proporzione il dato dovrebbe riflettersi anche in Calabria, regione nella quale i tormenti dei pentastellati si accumulano ogni giorno che passa.

Qui Calabria: presenti tutti i portavoce uscenti al primo mandato

A quanto si apprende da fonti accreditate, a presentare la propria candidatura sarebbero stati tutti i portavoce uscenti al primo mandato, quelli rimasti dopo le tante diaspore di questi ultimi due anni – Massimo Misiti, Riccardo Tucci, Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà, Alessando Melicchio, Elisabetta Barbuto, Giuseppe Auddino – e tra i nomi più noti della galassia grillina in Calabria si sarebbero a esempio proposti Goffredo Cardinale, collaboratore dell’europarlamentare Laura Ferrara, e Gabriella Militerno, docente ed ex morriana, prima sostenitrice dell’allora sindaco forzista di San Giovanni in Fiore, Antonio Barile, e poi del Pd anche se iscritta al Movimento 5 Stelle.
Anche se quest’ultima, in una nota inviata alla nostra redazione, smentisce di «di essere “un’ex morriana”». «Come cittadina del mio comune nel 2010 e nel 2011, così come tutta la società civile, sostenne anch’io Barile – scrive Militerno – mentre ancora il M5S non era presente nel nostro territorio. Non ho mai sostenuto il PD».
Per l’ufficialità e per la completezza degli autocandidati si attende la pubblicazione sul sito del Movimento, che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni. Ma secondo quanto riferiscono fonti qualificate queste “Parlamentarie” anche in Calabria avrebbero registrato un clima di sostanziale disillusione, con numerosi attivisti che si sarebbero tirati indietro e avrebbero deciso di non proporsi, postando su facebook tutto il proprio malcontento.

Le “Parlamentarie” non cancellano il malesse. «Il fu M5S non esiste più»

Plastico sotto questo aspetto il post di un attività storico del Movimento 5 Stelle a Catanzaro, Francesco Mardente, che si è scagliato contro «il gravissimo ritardo che il M5S ha accumulato nel dotarsi di un’organizzazione che possa premiare la meritocrazia, uno dei motivi per cui non ho voluto metterci la faccia». O il post di un’altra storica attivista, la crotonese Natalina Giungato, per la quale «il fu M5S non esiste più, ora c’è il Movimento 2,050% di Conte e Grillo, destinato a cambiare le regole a convenienza». E nel M5S continua a registrarsi un fortissimo malessere sulla possibilità, ritenuta concretissima, che i vertici rappresentati da Giuseppe Conte piazzino nei posti davvero utili per un’elezione – i capilista del proporzionale di Camera e Senato – fedelissimi dell’ex premier come Vittoria Baldino, calabrese d’origine ma eletta nel 2018 nel Lazio, e il coordinatore regionale pentastellato Massimo Misiti. Una “blindatura” dall’alto che avrebbe suscitato molto subbuglio nella pancia del M5S. (c. a.)

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