CATANZARO Il Tribunale di Catanzaro (Arianna Roccia Presidente; a latere Maria Rosaria Migliarino e Luca Mercuri) si espresso riguardo l’appello proposto da Silvana di Donato (difesa dall’avvocato Paolo Sammarco), avverso l’ordinanza del gip del Tribunale di Castrovillari datata 9 luglio 2022, che aveva disposto l’applicazione della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercizio della professione di farmacista, per un anno.
L’inchiesta che aveva visto il coinvolgimento della farmacista, (come da informativa redatta da appartenenti al Nucleo Antisofisticazione Sanitaria dei Carabinieri di Catanzaro) aveva consentito di accertare l’esistenza sul territorio lametino di un’organizzazione criminale dedita alla commissione di una «serie indeterminata di delitti contro il patrimonio e, in particolare, di furti e conseguenti ricettazioni di specialità medicinali e prodotti farmaceutici». Nei confronti di Di Donato, titolare di una delle farmacie coinvolte nella presunta ricettazione, non veniva ipotizzata l’appartenenza dalla presunta organizzazione criminosa. Le intercettazioni utilizzate a mezzo di prova – secondo la difesa rappresentata dall’avvocato Paolo Sammarco – «appaiono non decisive, se non addirittura consentono di pervenire alla conclusione dell’inconsapevolezza dell’appellante, titolare della farmacia omonima a Corigliano Rossano, rispetto alle condotte contestate», che invece dalle intercettazioni «appaiono plausibili in capo al dipendente della stessa farmacia, svolgente mansioni di magazziniere».
L’avvocato Paolo Sammarco ha evidenziato «la mancanza di intercettazioni dirette a carico di Di Donato». Che aveva concesso, invece, al proprio magazziniere la libertà nella gestione degli approvvigionamenti di farmaci. E’ stata la stessa farmacista a confermare quanto emerso anche in sede di interrogatorio di garanzia. Motivi che hanno spinto i giudici ad accogliere l’appello della difesa di Silvana Di Donato e annullare il provvedimento, disponendo la revoca della misura interdittiva. (f.b.)
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