CATANZARO «È paradossale che in una fase del Paese pesantemente condizionata da guerra, inflazione e dalla crisi energetica che costringe molte imprese alla sospensione della produzione, i leader del centrodestra che vengono in Calabria agitino soltanto slogan generalisti, alcuni unti e consunti e tutti o quasi privi del benché minimo effetto pratico». Lo afferma Francesco Pitaro, candidato Pd al Senato nel collegio Catanzaro-Vibo-Reggio che aggiunge: «È incredibile vedere che, mentre si allungano ombre sul nostro prossimo futuro e imprese grandi e piccole rischiano la chiusura anche in Calabria, Salvini prometta provvidenze per ogni emergenza, naturalmente senza mai dimostrare dove recupera le risorse. Con lui e la Lega, al rigore con cui Draghi aveva iniziato ad aggiustare la macchina dello Stato in sintonia con l’Europa, subentrerebbe il caos».
«Appare sempre più netto lo sbocco protezionista e isolazionista – afferma ancora Pitaro – che il “cantiere sovranista” potrebbe riservare all’Italia, con pessime conseguenze per le regioni più svantaggiate. Con tanto di “Autonomia differenziata”, evidentemente per allargare i divari tra Mezzogiorno e resto del Paese, e l’intenzione di introdurre il ‘Presidenzialismo decidente’, incrinando come minimo l’equilibrio dei poteri costituzionali e sacrificando la vitalità della sussidiarietà orizzontale e del pianeta associazionistico».
«Tutto questo, chiunque si senta non “patriota” – sottolinea – ma cittadino di uno Stato di diritto fondato sulla Costituzione del ’48 e la sconfitta del nazifascismo, ha la responsabilità di contribuire a fermarlo. L’Europa mette a disposizione risorse ingenti, per dare speranze di futuro, superando il gap storico, al Mezzogiorno».
«Scegliere il 25 settembre forze politiche autarchiche ed euroscettiche – conclude Pitaro – non coincide, come ha detto Draghi a Rimini, con gli interessi dell’Italia, tantomeno con quelli del suo Mezzogiorno il cui DNA è sostanzialmente incompatibile con la Lega».
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