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La decisione

“Divorzio” di Campora da Amantea, il Tar “accelera” sul referendum

Respinta la richiesta di sospensiva dell’amministrazione Pellegrino. Il sindaco: «Osserviamo la decisione della Regione»

Pubblicato il: 22/09/2022 – 13:08
di Roberto De Santo
“Divorzio” di Campora da Amantea, il Tar “accelera” sul referendum

AMANTEA L’iter per indire il referendum per il “divorzio” di Campora da Amantea e la contestuale nascita del nuovo comune di Temesa andrà avanti. È stato infatti respinto dal Tribunale amministrativo regionale della Calabria la richiesta di sospensiva avanzata dal Comune di Amantea.
Nell’udienza che si è svolta il 21 settembre – dopo il rinvio stabilito qualche il 9 settembre scorso – davanti al presidente Giancarlo Pennetti e come relatore Arturo Levato, infatti, il Tribunale ha rigettato la domanda cautelare chiesta del legale del Comune tirrenico che aveva proposto la sospensione del procedimento referendario per l’accorpamento del territorio di Campora San Giovanni al Comune di Serra d’Aiello. Un procedimento che prevede, in caso di esito positivo del referendum, anche la nascita da questa “fusione” della nuova realtà amministrativa: Temesa.

Le motivazioni

I giudici amministrativi, nella motivazione hanno ritenuto fondata l’eccezione svolta dai legali Oreste Morcavallo, per il Comune di Serra d’Aiello, da Giovanni Spataro, per il Comitato “Ritorno alle Origini di Temesa” e da Gianclaudio Festa, per la Regione Calabria. Tutte parti che si erano costituite dopo il ricorso avanzato dall’amministrazione comunale retta del sindaco Vincenzo Pellegrino.
In particolare il Tar ha ritenuto fondata l’eccezione che riguardava l’omessa impugnazione di delibere del Comune di Serra d’Aiello riguardanti il procedimento referendario. I giudici hanno anche respinto gli altri rilievi mossi dal Comune di Amantea ritenendo esente da vizi la scelta dell’accorpamento di Campora San Giovanni al Comune di Serra d’Aiello, incentrata su una serie di elementi identitari dell’area territoriale oggetto della proposta di modifica, tra i quali il contesto storico-culturale, l’assetto urbanistico- infrastrutturale e il contesto linguistico di usi, costumi e tradizioni.
E a proposito dell’eccezione sollevata dal comune di Amantea, sulla nascita di una nuova realtà amministrativa con un numero inferiore al 10 mila abitanti e alla contestuale riduzione dei residenti ad Amantea, per i giudici non ci sarebbe la «violazione dell’art. 15 D. Lgs. n. 267/2000», Questo perché, secondo il Tar, «la modifica territoriale non integrerebbe l’istituzione di un nuovo Comune, considerato che Serra d’Aiello, mutando la denominazione, modificherebbe la propria area mediante l’incorporazione di una frazione, mentre in ogni caso Amantea manterrebbe un complessivo numero di abitanti superiore a 10.000».

Alla presidenza regionale la decisione sulla data

A seguito della decisione del Tar, dunque, l’iter per procedere all’indizione del referendum potrà essere svolto. Ora la “palla” passa alla presidente della giunta regionale che dovrà stabilire la tempistica per la convocazione della consultazione tra le popolazioni interessate.
E a meno di un eventuale ricorso in Consiglio di Stato dell’amministrazione comunale di Amantea contro questa decisione del Tar, la strada del referendum per decidere quel divorzio sembra essere stata imboccata.

Pellegrino: «Osserviamo la decisione della Regione, riservandoci di effettuare ulteriori valutazione»

«Preso atto del pronunciamento del Tar Calabria, che respinge la richiesta di sospensiva di induzione del referendum consultivo avverso l’accorpamento di Campora a Serra d’Aiello, l’amministrazione comunale di Amantea riafferma la propria intenzione ad osservare le disposizioni che la Regione Calabria intenderà emanare in merito». Così il sindaco di Amantea, Vincenzo Pellegrino commenta la decisione del Tribunale amministrativo regionale. E aggiunge: «Riservandosi comunque il diritto di effettuare ulteriori valutazioni ed eventuali azioni nelle competenti sedi». (r.desanto@corrierecal.it)

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