CATANZARO «I calabresi da un po’ di tempo ragionano soltanto con i se. Vivono la vita imperniandola sul lamento. Attribuiscono ad altri colpe che vanno condivise. Sulla sanità si levano al cielo lamenti infiniti. Se da noi ci fossero le cure”. Se avessimo una sanità dignitosa molti si salverebbero, si curerebbero, eviterebbero di dilapidare risorse economiche, fisiche, psichiche in giro per l’Italia, a volte per il mondo». È quanto riporta una nota dell’Azienda ospedaliere “Pugliese-Ciccio” di Catanzaro che organizzata la “Prima passeggiata in rosa Città di Catanzaro” che si svolgerà domenica 16 ottobre con inizio alle 10 sul lungomare del Capoluogo. «A volte è vero, a volte molte volte, che bisogna andare per trovare cure – si legge -. Altre volte abbiamo cure eccellenti in casa. Fare l’elenco delle cause, delle responsabilità, a questo punto, servirebbe per la storia, anche quella giudiziaria. Non serve per risolvere un problema di salute, che a giro tocca tutti. Per risolvere i problemi di salute, a vantaggio soprattutto dei meno strutturati dal punto di vista economico e logistico, un tempo si chiamavano poveri, bisogna spiegare in quali patologie la cura in Calabria sia ottima e per quali patologie sia ancora indispensabile partire. Nell’uno e nell’altro caso diventa fondamentale uscire dalle chiacchiere e dare un proprio contributo. Il mondo va già velocissimo, nei prossimi anni sarà più svelto: le transizioni ecologiche passano essenzialmente dall’avvicinare tutto per evitare sprechi, consumi superflui, per stabilire equilibri tra uomo e natura attraverso la conservazione ambientale».
«Le migrazioni sanitarie saranno – è detto – sono, totalmente contro-ecologiche, oltre che ingiuste. Le sanità, obbligatoriamente, dovranno essere complesse, multidisciplinari.
In Calabria le patologie del seno riguardano migliaia di donne. La maggior parte di loro si rivolge a una sanità che sta a centinaia, migliaia, di chilometri di distanza; la cura si innesta in quel macro meccanismo automatico di partenza che coinvolge le società del Sud nel loro complesso».
«Nemmeno le vediamo le ragioni di una risoluzione dei nostri problemi – si evidenzia – a casa nostra. Così migliaia di donne non sanno che a Catanzaro esiste la Breast Unit, un’unità complessa, multidisciplinare, diretta da Franco Abbonnante, che è in grado di dare le risposte migliori, le più avanzate. Complesso sarebbe raccontare come la Breast Unit sia riuscita a diventare un centro di eccellenza. La cosa importante è che esiste».
«È importante che le donne lo sappiano – si legge ancora nella nota -. È importante difenderla. È importante farla crescere. È importante far proliferare il modello, trasmigrarlo in tutte le province calabresi. Ci sono cose che la partecipazione può realizzare: conoscenza, supporto, diffusione. Futuro».
«Quelli che vivono di fatti, di responsabilità – conclude la nota – si ritroveranno sul Lungomare Catanzaro Lido, il 16 ottobre, Partenza ore 10:00 dal Porto».
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